Allarme polmoniti: la situazione
Panico nella Bassa, ma le istituzioni invitano alla calma
Legionella o non Legionella? Ruota attorno al nome di questo batterio il dilemma che sta attanagliando la Bassa bresciana e parte dell'Alto mantovano (28 i comuni coinvolti) dopo gli oltre 200 casi di polmonite fatti registrare all'ospedale di Montichiari e dei comuni limitrofi nei giorni scorsi. 3, ad oggi, i decessi: si tratta di persone anziane, ma il contagio si sta diffondendo e colpisce anche giovani. Su questo sono al lavoro i vertici regionali e di Ats Brescia per capire le cause scatenanti e fermare il panico che si sta diffondendo nei paesi. Sabato scorso in un incontro tra i sindaci dei comuni di Montichiari, Carpenedolo, Calvisano, Visano, Ghedi, Isorella, Remedello, Montirone e Acquafredda e Ats Brescia si è deciso di avviare i campionamenti ambientali i cui risultati però necessitano di tempo: potrebbero essere disponibili già entro fine settimana e questo consentirà di prendere tutte le misure certe del caso. “Sulla base delle sole evidenze cliniche riportate – si legge nel comunicato congiunto diramato per l'occasione - non è confermato alcun fenomeno epidemiologico da infezione procurata da Legionella”. Già però nella tarda serata di lunedì l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera interveniva dando per “quasi certa” la presenza di questo batterio. “In attesa dei risultati da laboratorio, di concerto con Ats – proseguiva il comunicato - si raccomanda di attenersi alle indicazioni precauzionali attinenti alla vita quotidiana diramate dalla stessa Ats”.
A Calvisano a scopo preventivo nella giornata di domenica si è proceduto alla sanificazione di tutti gli impianti scolastici con il sindaco Gianpaolo Turini che buttava acqua sul fuoco invitando tutti a non alimentare panico. Nelle scuole di Montichiari, per volontà del primo cittadino, niente bottiglie d'acqua distribuite agli studenti, nonostante l'insistenza di molte famiglie: “Dalla riunione che ho avuto con gli altri sindaci della Bassa e con i vertici di Ats Brescia – sono le parole di Mario Fraccaro - è emerso che non vi è alcun rischio nell'uso dell'acqua per scopi alimentari. Niente falsi allarmismi, dunque”. Si è però provveduto, tramite il servizio tecnico comunale, ad adottare misure precauzionali quali la pulizia dei filtri dei rubinetti negli impianti scolastici. Sfumata anche l'ipotesi di una chiusura delle scuole per l'emergenza: “Non esistono i presupposti”, fanno sapere da Piazza Municipio, sotto i sei colli. Tra la popolazione però serpeggia la paura e i social, come spesso avviene, sono lo strumento più gettonato per protestare e chiedere spiegazioni e chiarimenti: le pagine Facebook dei comuni hanno fatto registrare picchi da record nelle visualizzazioni delle notizie sulla situazione sanitaria a partire dal primo “lancio” di notizie sulla bacheca del sindaco di Calvisano. Gli aggiornamenti sono quasi quotidiani, ma solo i risultati degli esami predisposti da Ats Brescia diranno una parola chiara su questa vicenda salita alla ribalta anche dei mass media nazionali.