Brescia
di REDAZIONE ONLINE
25 feb 2016 00:00
Al Cfp Giuseppe Zanardelli donati due defibrillatori dal Rotary Vittoria Alata
Il Rotary Brescia Vittoria Alata ha donato due defibrillatori al Cfp Giuseppe Zanardelli
Il 19 febbraio al Cfp Zanardelli sono stati donati due defibrillatori Philips HeartStart OnSite, a riceverli dalle mani del presidente del Rotary Brescia Vittoria Alata, Gaetano Chirico, c'erano il direttore generale Marco Pardo e il preside Federico Galvani, con Silvana Dalò che “ha mediato” la donazione stessa. Erano presenti per il Rotary i soci Maria Benedetti, Luigi Billone, Patrizio Campana, Elisabetta Gnutti, Luigi Moretti e Mario Zogno, oltre ai dirigenti scolastici e ai numerosi allievi. Il silenzio attento di questi ultimi per tutta la durata della presentazione della strumentazione è stata la testimonianza più importante di quanto i ragazzi abbiano apprezzato una donazione delicata alla tutela della loro salute, sensibilizzati forse dai frequenti episodi di cronaca, non sempre con esito felice. È infatti noto da ormai da tempo che, se le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la principale causa di morte del nostro paese, la fascia di età adolescenziale non è esente, contrariamente a quanto molti pensano; in effetti l’arresto cardiaco è un evento improvviso che colpisce anche giovani e giovanissimi. Proprio questo rilievo ha condotto all’emanazione del decreto Balduzzi (Gazzetta Ufficiale 20 luglio 2013) che indica che “per legge le società sportive dilettantistiche” e quelle sportive devono dotarsi di defibrillatori semiautomatici”, poiché in soggetti predisposti, non si può escludere un arresto cardiaco sotto sforzo.
Il prof. Chirico (direttore della Terapia Intensiva Neonatale degli Spedali Civili) e il dott. Zogno (cardiochirurgo) hanno evidenziato quanto importante sia disporre subito di un presidio in grado di “far ripartire” un cuore in arresto, poiché 5 minuti di ipoperfusione cerebrale sono in grado di provocare un danno anossico irreversibile. È intuibile che son ben più di 5 i minuti necessari per un intervento dall’esterno e poter disporre di uno strumento maneggevole e subito disponibile, è sicuramente un aiuto non indifferente che può contribuire a preservare vita e funzioni cerebrali.
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25 feb 2016 00:00