Al bando lo spreco. Sabato Giornata della raccolta del farmaco
Sono circa 300 i volontari che sabato 14 febbraio saranno presenti in 70 farmacie bresciane per la raccolta solidale indetta dal Banco farmaceutico
Spesso le maggiori ritrosie delle persone di fronte ai gesti di solidarietà di questo tipo consistono nell’incertezza della destinazione dei prodotti. Per tale motivo Francesco Paracini, responsabile provinciale del Banco farmaceutico, sottolinea che “il farmaco raccolto a Brescia rimane sul territorio bresciano”. Tra città e provincia, infatti, sono circa 35 le realtà assistenziali che beneficiano della raccolta. “Sono tutti enti – ha sottolineato Paracini – che assistono i minori, le famiglie disagiate, le comunità psichiatriche e di recupero dalle tossicodipendenze”. La crisi e le conseguenti nuove povertà hanno generato l’emergenza farmaco, anche a Brescia: “Sono molti – afferma il responsabile del Banco – gli enti che agiscono in favore delle famiglie, delle persone sole, che fanno fatica ad arrivare a fine mese”. Come si svolge la raccolta? “Ogni ente ci fa pervenire la richiesta della tipologia del farmaco – spiega Paracini – a seconda delle necessità che ha e di chi assiste. Noi abbiniamo la farmacia all’ente, comunicando i tipi di farmaci necessari”. Qui entra in gioco il volontario che, oltre a invogliare i clienti a donare, deve indirizzarli dal farmacista che a sua volta, conscio di quanto richiesto dall’ente assistenziale, orienta il donatore nella scelta. “In questo modo nulla va sprecato” commenta Paracini che sottolinea altresì l’importanza dell’“educazione alla carità”.
Quest’anno si smobiliteranno, all’interno delle 70 farmacie bresciane aderenti, circa 300 volontari. Le attività del Banco farmaceutico non si concludono nella giornata di sabato. Durante tutto l’anno il Banco si pone come “intermediario” fra le aziende farmaceutiche, per quanto riguarda le donazioni di importanti quantitativi di prodotti, e gli enti assistenziali di grandi dimensioni, come la Croce Bianca, con i suoi presidi ospedalieri, anche all’estero, o come l’Auxilium di Chiari. Intanto, dopo le sperimentazioni di Roma e Torino, anche a Brescia, probabilmente a breve, prenderà piede una nuova modalità di raccolta: “Nelle farmacie – sono sempre parole di Paracini – quando il farmaco, prescritto con ricetta medica, non è più utilizzato, ma non è scaduto ed è integro, viene raccolto all’interno di contenitori speciali”.
Il progetto è ancora in fase embrionale, considerata la complessità delle procedure a cui si va incontro: “Sono prodotti fuori circuito, utilizzare questi farmaci è sempre delicato”. Delicato, ma non impossibile: “Gli enti che hanno il medico di riferimento – ha chiosato il responsabile provinciale del Banco – che sono strutturati, possono accedere a queste tipologie di farmaci. Utilizzandone un tot, per poi metterli a disposizione di altre realtà”.
REDAZIONE ONLINE
12 feb 2015 00:00