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Chiari
di CLAUDIA MORANDINI 03 apr 2020 12:01

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Servivano alloggi per alcuni infermieri provenienti da varie parti d’Italia per dare un aiuto concreto al personale dell’Ospedale

L’ospedale chiama i servizi sociali del Comune, i servizi sociali sentono la parrocchia: servirebbero alloggi per alcuni infermieri provenienti da varie parti d’Italia per dare un aiuto concreto al personale dell’ospedale clarense provato da turni estenuanti. L’emergenza Covid-19 si fa sentire da tempo.

La risposta della comunità. Il parroco chiama il Centro Giovanile 2000: servirebbe sistemare urgentemente infermieri volontari. La risposta non si fa attendere. Gli alloggi ci sono. Sono la casa delle Suore Dorotee di Cemmo rimasta vuota dopo che le sorelle hanno lasciato Chiari. E così il cerchio della solidarietà si chiude. Una delle belle storie di aiuto che in questo periodo si sentono, si leggono. Non ci eravamo più abituati. E così, a Chiari, arrivano rinforzi. Sono giovani infermieri che hanno un’età tra i 22 e 35 anni, che hanno risposto all’appello di aiuto. L’ospedale clarense ne ha estremo bisogno. Arrivano da Verona, da Fano, dalle Valle Camonica. Il 5 aprile un’altra infermiera arriverà da Como, e poi un’altra ancora dalla Sicilia. Si fermeranno circa due mesi. Difficile fare previsioni. Difficile dire se fra due mesi tutto sarà solo un ricordo.

Le parole di speranza. Don Oscar La Rocca, responsabile del centro giovanile clarense, parla di speranza: “Questi giovani infermieri sono la testimonianza che i supporti non mancano, ho sentito la volontà di questi ragazzi, che rischiano la loro vita,di aiutare il prossimo. Li vedo arrivare la sera stanchi, stremati, ma felici per quanto fanno”. Sono loro gli eroi di oggi. Sono i soldati che in tempo di guerra stanno in prima linea, rischiando pallottole mortali. Oggi il nemico è ancora più feroce e subdolo. Perché invisibile e ovunque. L’ospedale clarense è sotto pressione per l’emergenza coronavirus, con metà struttura dedicata ai pazienti covid che arrivano da tutta la provincia e anche oltre.

Gli aiuti. I ricoverati sono moltissimi. Le morti pure. Fortunatamente gli aiuti arrivano da molte realtà. Come le maschere Full Face Cap, utilizzate per la ventilazione non invasiva e giunte all’ospedale Mellino Mellini dagli Usa grazie alla Fondazione Pellegrini Forlivesi. “Non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme, nessuno si salva da solo”: le parole di Papa Francesco, in una San Pietro deserta, sono la sintesi di quello che serve oggi: fare squadra per vincere tutti.

CLAUDIA MORANDINI 03 apr 2020 12:01