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Leno
di SERGIO ARRIGOTTI 11 ott 2019 15:50

Accogliere le persone

Don Renato Tononi, dal 2010 a Sant’Alessandro e San Lorenzo, è il nuovo parroco di Leno, Milzanello e Porzano

Don Renato Tononi è il nuovo parroco di Leno, Milzanello e Porzano. Classe 1951, ordinato nel 1975, don Renato è originario della parrocchia di Gazzane. Dopo cinque anni di studio a Roma, nel corso del suo ministero ha svolto i seguenti servizi: curato festivo a Lumezzane Fontana (1980-1990); parroco di San Faustino di Bione (1990-1995); prefetto degli studi presso lo Studio Teologico Paolo VI del Seminario diocesano (1993-1995); curato festivo a Castel Mella (1995-2010); direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano (1999-2011); insegnante in Seminario (1980-2011); prefetto degli studi presso lo Studio Teologico Paolo VI del Seminario diocesano (2001-2004); vicario episcopale per i laici e la pastorale (2008-2018); parroco di Sant’Alessandro e San Lorenzo in città dal 2010.

Cosa ha imparato dall’incontro con le persone, con le comunità in cui ha prestato servizio?

A guardare alle persone senza pregiudizi. Quando incontri una persona che non hai mai visto la cosa più bella e accoglierla in tutto. Molte volte ti dicono: “Sentirai questo”, “vedrai questo”, invece è molto positivo il partire come una tabula rasa, lasciando che il volto della persona si manifesti in tutta la sua genuinità.

In questi anni è cambiata un po’ la risposta delle persone al messaggio religioso. Come incontrare veramente le persone?

L’attenzione alle persone nella situazione concreta del bisogno è la porta privilegiata per poter trasmettere il Vangelo. Sono finiti i tempi delle riunioni oceaniche. Oggi si tratta di accostare le persone prima di tutto ascoltandole, perché se pretendiamo di dire noi il Vangelo, senza averle ascoltate, il messaggio rischia di passare sopra le persone e non incidere. Ho trovato persone molto attente in ogni comunità, così come persone superficiali.

Dal Concilio in avanti si parla di una riscoperta dell’impegno dei laici. Quanta strada dobbiamo ancora percorrere per arrivare ad un vero protagonismo laicale?

Il Concilio ha intuito giustamente l’importanza del recupero della corresponsabilità battesimale di tutti, e quindi anche dei laici. Su questo bisogna insistere. La presenza dei laici è determinante, tuttavia i laici più preparati per lo più sono persone già impegnate, anche in altri settori. Allora si deve continuare sulla corresponsabilità laicale tenendo presente però che non possiamo aspettarci tanto, soprattutto in termini di tempo, da parte di chi è già impegnato. La mia esperienza mi dice che la priorità della pastorale va data alla formazione degli adulti.

Bisogna insistere su questo terreno perché gli adulti sono i genitori delle generazioni future?

Certamente. Il piccolo man mano che cresce vuole assomigliare all’adulto. Se l’adulto ha il senso cristiano di appartenenza alla comunità, lo spirito di attenzione agli altri, allora cresce anche il piccolo con queste attenzioni. Se invece l’adulto rimane indifferente, egoista, individualista, anche i piccoli risentono di questa mentalità.

In questi anni, a partire da mons. Sanguineti, è stata portata avanti la scelta dell’iniziazione cristiana che va in questa direzione.

La scelta pastorale fatta da mons. Sanguineti, cioè la nuova evangelizzazione a partire dagli adulti, rimane attuale. Il cambio dell’iniziazione cristiana voleva lavorare proprio in questa prospettiva: i genitori hanno avuto più opportunità e sono stati raggiunti da un annuncio evangelico molto più abbondante rispetto a prima. Dobbiamo avere la capacità di far passare dall’ascolto delle catechesi per i genitori alla partecipazione all’eucaristia. Perché in molte parrocchie la partecipazione alle catechesi è elevata, mentre quella all’eucaristia lascia un pò a desiderare. E questo ricade anche sulla partecipazione dei fanciulli.

Per Leno, ha già in mente un programma dal punto di vista pastorale?

È prematuro parlare del programma pastorale. Preferisco innanzitutto andare, ascoltare, percepire qual è la situazione e insieme a quelli che già ci hanno lavorato, ai preti presenti, ai consigli pastorali e per gli affari economici, inserirmi in un progetto che già esiste e nello stesso tempo cercare di portare qualche aspetto nuovo che il Signore certamente mi darà la grazia di poter percepire.

SERGIO ARRIGOTTI 11 ott 2019 15:50