A che gioco giochiamo?
Un fenomeno sempre più presente e preoccupante. Una patologia che non guarda in faccia nessuno, e che mette a rischio persone e famiglie. Per contrastare ludopatie e gioco d’azzardo il Comune di Chiari si è fatto capofila di un progetto di rete dal titolo “A che gioco giochiamo?”.
Un fenomeno sempre più presente e preoccupante. Una patologia che non guarda in faccia nessuno, e che mette a rischio persone e famiglie. Per contrastare ludopatie e gioco d’azzardo il Comune di Chiari si è fatto capofila di un progetto di rete dal titolo “A che gioco giochiamo?”.
Al progetto hanno aderito i comuni dell’ambito distrettuale 7 Oglio Ovest (Trenzano, Roccafranca, Rudiano, Urago, Comezzago Cizzago, Rovato, Cazzago, Castrezzato, Castelcovati, Coccaglio), l’ATS di Brescia e l’ASST Franciacorta, l’Associazione Amici del Calabrone, il circolo Acli di Chiari, il centro studi Socialis, gli Istituti Einaudi e Gigli, l’associazione pensionati di Chiari. Il progetto durerà un anno con un costo di 43 mila euro, di cui 30 mila coperti dalla Regione tramite un bando a cui gli enti partecipanti hanno aderito.
Nel corso del 2016 in Italia sono stati spesi per il gioco 98 miliardi di euro e ne sono stati assegnati in premi 19. In Lombardia sono stati giocati 18,7. Nella nostra provincia il giro è di 2,2 miliardi. Il gioco on line è cresciuto in soli tre anni del 43%. Un dato ancora più preoccupante è quello che riguarda i giovani: i ragazzi tra i 15 e i 19 anni in Lombardia rappresentano il 44% del fatturato.
Le azioni principali previste dal progetto sono la formazione, la sensibilizzazione, l’attivazione di controlli e politiche di sostegno. Il valore aggiunto è quello della prevenzione. ll lavorare sul sommerso, sulle persone che non sono in cura. I primi ad essere formati sono stati gli agenti della Polizia Locale. Ora sono impegnati in controlli negli esercizi commerciali e stanno mappati i punti sensibili.
Ha ben spiegato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Chiari Lucia Baresi: “Conosciamo bene l’impatto devastante che può portare la patologia del gioco d’azzardo nella vita delle persone. Ecco perché è necessario lavorare come rete per trovare soluzioni”.