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Brescia
di L. ZANARDINI 26 nov 2015 00:00

A 70 anni dalla rinascita, il mondo scout bresciano festeggia e guarda alle nuove sfide

Nel Bresciano ad oggi ci sono più di 3000 scout che si ritrovano, in questo 2015, per festeggiare i 70 dalla rinascita dopo il fascismo. In questa intervista, l'assistente ecclesiastico regionale, don Alessandro Camadini, offre un'analisi storica dello scoutismo bresciano e pone l'accento sulle nuove sfide

Recuperare le origini per capire in che direzione andare. Gli scout sono chiamati, oggi, a essere custodi fedeli del carisma fondativo ma sono invitati anche a essere profetici per leggere le nuove sfide del terzo millennio. Non si può, però, tralasciare il fatto che lo sguardo, la visione del mondo e dell'uomo di Baden Powell nascevano dalla conoscenza della Bibbia, dall'antropologia cristiana.

Attenzione al carisma educativo. E' questa una sfida individuata dall'assistente regionale dell'Agesci, don Alessandro Camadini: "Promuovere la crescita integrale della persona, il rispetto dell'altro, il rispetto delle differenze, l'accoglienza dei beni del creato. Lo scoutismo promuove attività nella natura, cercando di rispettarla". E oggi anche con l'enciclica di Papa Francesco Laudato Si' è forte il richiamo alla cura della casa comune. Lo scoutismo è segnato fin dall'inizio da un senso di appartenenza, di comunità: "Si cresce insieme, si cresce condividendo, si cresce promuovendo il bene all'interno ma anche all'esterno della comunità, nell'ottica di un servizio. Lo scoutismo è un dono". Lo scoutismo deve saper guardare al nostro tempo e deve saper "promuovere il bene e il buono".

Le quattro sfide del nostro tempo, che saranno affrontate il 28 e il 29 novembre a Milano in un convegno regionale ("Abitare l'educazione come uomini e donne del Vangelo"), sono impegnative e al tempo stesso ambiziose: l'educazione in un contesto fortemente connotato dalla tecnologia, educare nell'attuale contesto familiare, educare alla dimensione valoriale, educare e promuovere la dimensione di uomini e donne del Vangelo. "Educare insieme, educarci insieme, educare alla differenza. Sono queste le sfide che vogliamo raccogliere".

Guardando alla storia, con un Decreto Regio del 1928 veniva soppressa ogni forma di scoutismo. A 70 anni dalla rinascita dopo il fascismo il mondo dello scoutismo bresciano si ritrova per celebrare questo anniversario importante. Per l'occasione, la Fondazione San Giorgio e la Cooperativa Cattolica di cultura organizzano, questo venerdì 20 novembre alle 20.45, all’Oratorio della Pace, una serata dove interverranno Paola Dal Toso e Roberto Cociancich. Dal Toso è docente di Storia della Pedagogia all’Università di Verona, segretario generale della Consulta nazionale delle aggregazioni laicali (Cnal), autrice del libro Giovanni Battista Montini e lo scoutismo, ex capo redattore di “Proposta Educativa”, Capo campo nei campi di formazione nazionale L/C, ex Incaricata nazionale alla Documentazione. Cociancich, senatore della Repubblica, è presidente della Conferenza internazionale cattolica dello scoutismo, membro della redazione di R-S Servire, ex capo redattore di “Camminiamo Insieme”, ex incaricato nazionale della branca R/S, autore di diversi libri sulla branca R/S. Proporranno una riflessione e un dibattito sulle sfide e gli orizzonti della proposta religiosa nello scoutismo.

Sabato 28 novembre, invece, alla Pace (l'oratorio è stato da sempre luogo di educazione privilegiata per il mondo scout) si concludono i festeggiamenti del gruppo Brescia 1: alle 17.30 verrà inaugurata la mostra "Intagli di vita" con le opere di padre Antonio Izmindy, arrivato alla Pace nel 1956 dopo la fuga dall'Ungheria. Nella Messa delle 19 verrà ricordato anche padre Luigi Rinaldini.
L. ZANARDINI 26 nov 2015 00:00