Un vaccino per tutti: incontro al Centro Paolo VI
Sabato 22 gennaio un incontro promosso dall'Ucid per parlare del progetto lanciato nell'estate 2021
“Un vaccino per tutti” è il progetto, frutto della cooperazione fra Confindustria Brescia e i sindacati Cgil, Cisl e Uil, con lo scopo di favorire la diffusione della vaccinazione anti Covid-19 nei paesi poveri e più fragili. Sabato 22 gennaio la sezione bresciana dell’Ucid propone al Centro pastorale Paolo VI l’incontro “Un vaccino per tutti”. Alle 18 intervengono: Saverio Gaboardi (Presidente UCID Brescia), Roberto Zini (Vicepresidente Confindustria Brescia) e Massimo Chiappa (Direttore Generale Medicus Mundi); alle 19.15 la Messa e alle 20 la cena. Per le istruzioni di iscrizione si fa riferimento al sito www.ucidbrescia.org/iscrizione-evento-2022-1/.
“Avviato l’1 settembre 2021 – racconta Roberto Zini – prima ancora che si iniziasse a parlare di Green Pass obbligatorio nel mondo del lavoro, il progetto ha lo scopo di raccogliere fondi necessari per l’approvvigionamento dei vaccini anti Covid-19 ai Paesi economicamente più fragili e svantaggiati, con particolare riferimento al continente africano”. Si tratta di un progetto dal valore sociale condiviso: nato dall’unione delle forze di imprenditori, lavoratori e sindacati; il progetto alimenta un fondo destinato ad una onlus bresciana, Medicus Mundi Italia, che da oltre 50 anni contribuisce alla promozione integrale della persona umana mediante la realizzazione di programmi sanitari di sviluppo strutturale, per rendere effettivo il diritto alle cure in Mozambico.
“Confindustria e le organizzazioni sindacali – continua Zini – hanno tenuto le redini del progetto, coinvolgendo tutto il sistema Brescia (l’Associazione Comuni Bresciani, il Comune di Brescia, la Provincia, la Camera di Commercio, le Università cittadine, il Provveditorato agli Studi, il Terzo Settore e la Diocesi di Brescia), sperimentando un’azione comune volta sì alla raccolta fondi (è stata superata la soglia dei 300mila euro) ma soprattutto volta ad una riflessione generale sul tema. Il progetto si regge, infatti, sul coinvolgimento di imprese e lavoratori e può essere sostenuto da chiunque tramite donazioni libere; le imprese possono, inoltre, scegliere di donare euro per ogni dipendente vaccinato o ancora impegnarsi a raddoppiare o versare il 150% del valore rispettivamente delle ore di lavoro o delle ore di ferie donate dai propri dipendenti, ottenendo un ulteriore effetto leva”.