Sì all’Europa per farla
Mcl ha sottoscritto, a livello nazionale, il manifesto messo a punto dall’associazione Esserci in vista del voto del 26 maggio prossimo. La riflessione di Margherita Peroni, presidente Mcl Brescia - Mantova
Sono tante le dichiarazioni e i documenti che in vista delle prossime elezioni europee vengono diffusi per sensibilizzare e motivare i cittadini a votare e tra questi ci sono anche quelli a cui ha contribuito Mcl, sia a livello locale partecipando alla stesura di “Brescia europea”, sia a livello nazionale sottoscrivendo con l’Associazione Esserci il Manifesto “Sì all’Europa per farla” di cui riprendiamo alcuni punti significativi.
Documento. “Come cristiani l’ideale europeo lo sentiamo totalmente consono alla nostra natura e alla nostra storia e non vogliamo rinunciarvi soprattutto per le opportunità di crescita, benessere e libertà che ha promosso e dovrà promuovere: diciamo sì all’Europa, nella consapevolezza che si deve continuare a farla e farla meglio. La storia recente dell’integrazione europea è iniziata con i padri fondatori: De Gasperi, Schuman e Adenauer, basata su un’idea popolare e condivisa di unità culturale e politica, da cui far discendere gli aspetti economici e organizzativi. Questo modello voleva soprattutto armonizzare la politica estera e di difesa, far crescere la solidarietà e l’integrazione tra le nazioni e le persone con un sistema libero di mercati ed economie differenziate.
Idea. Purtroppo l’idea di un’Europa dei popoli è stata presto abbandonata, con l’adozione dei principi del politicamente corretto nella cultura e nel costume, il dettaglio delle regole del “mercato unico” e la conseguente enfasi burocratica nei rapporti tra gli Stati. Il rifiuto di menzionare le “radici ebraico-cristiane” nel progetto di costituzione europea ha sancito una rottura con l’idea originaria di Europa. La conseguente spaccatura fra élites divenute tecnocratiche e il sentimento popolare, insieme all’affrettato processo di adesione di molti Stati, hanno acuito lo scetticismo verso Bruxelles e la richiesta di ritornare alle “identità nazionali”. La crisi economica del 2008, il deficit demografico, con la prevista conseguente insostenibilità dell’attuale sistema di welfare, stanno peggiorando la situazione; ma è soprattutto la pressione migratoria, prima sottovalutata e poi non adeguatamente affrontata da alcuni fra i maggiori Stati europei e dalla stessa Unione, a provocare una profonda sfiducia verso l’Europa.
Speranza. Noi continuiamo a guardare con speranza all’Europa, confidando che la sua radice fatta di democrazia, promozione della pace, dello sviluppo e della solidarietà possa essere recuperata e che l’Europa unita possa così rispondere alle giuste esigenze di libertà, identità e sicurezza sociale. Alle forze politiche in vista delle elezioni europee chiediamo di promuovere: una concezione della cosa pubblica sussidiaria, capace di valorizzare il protagonismo della persona e il suo potenziamento attraverso le associazioni e gli altri corpi intermedi; un’attenzione alla famiglia come fondamentale fattore di stabilità personale e sociale; una politica che metta al centro il lavoro e il suo significato, con investimenti speciali per i giovani; una libertà di educare a partire dalle convinzioni e dai valori che sono consegnati da una ricchissima tradizione popolare; il rispetto dell’identità anche religiosa dei popoli, certi che questa è in grado di accogliere ed ospitare, con equilibrio e realismo; una ripresa del ruolo centrale dell’Europa nel mondo, attraverso una politica estera e di difesa comune; il rafforzamento delle competenze del Parlamento europeo”.
Confronto. Se i candidati, attraverso un confronto leale e rispettoso, sapranno affrontare con competenza e capacità di prospettiva i temi richiamati, la campagna elettorale riuscirà a coinvolgere i cittadini e aiuterà a gettare le basi su cui costruire una vera unione europea dei popoli.