Settore edile: trend di crescita progressiva
Le Società di capitali sono in aumento del 13,6%. I dati più recenti contano quasi 32mila aziende e oltre 75mila addetti. Forte la componente di origine straniera
Il comparto delle costruzioni bresciano, dopo aver registrato un periodo di sostanziale stabilità nel periodo 2018-2020, riprende un trend di crescita nel 2021 e nel 2022. Lo testimoniano i dati reddituali e patrimoniali delle imprese che nel quinquennio 2018-2022 hanno depositato in ogni anno il bilancio di esercizio, prese in esame da Ance Brescia, insieme alla Camera di Commercio e all’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia per la 35° edizione dell’Analisi economico-finanziaria delle imprese edili bresciane. Dallo studio emerge, infatti, una progressiva crescita (in termini di volumi) dei principali parametri reddituali e della struttura patrimoniale. L’analisi si è basata sui dati contabili di 13.705 società di capitali operanti nel settore edile bresciano nel periodo 2018-2022, rilevando che una delle trasformazioni più evidenti riscontrate nell’ultimo decennio riguarda l’aspetto organizzativo delle imprese, con una crescita del 13,6% delle società di capitali nel quinquennio esaminato, per effetto di una maggiore crescita delle realtà operanti nel comparto della costruzione di edifici. Rispetto al 2018 le società di capitali sono, infatti, raddoppiate contando il 21,4% delle im¬prese a fine 2023 (contro il 12,5% del 2018).
“Dopo la parentesi pandemica, il settore è stato favorito dalle politiche di incentivazione fiscale per la riqualificazione del patrimonio edilizio, che ne hanno stimolato una crescita progressiva” dichiara il vicepresidente di Ance Brescia Fabio Rizzinelli. “Un contesto che ha portato benefici sia sul fronte della natalità imprenditoriale sia su quello dell’occupazione, cresciuti, tra il 2018 e il 2022, quasi dell’1% il primo e, in misura più intensa, del 18,6%, il secondo”. “Un periodo – chiarisce Severino Gritti, presidente dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Brescia – che comprende tanto il disastro dello stop pandemico quanto l’ebbrezza derivante dalle misure di rilancio successive, passando per gli effetti di iperinflazione da aumento delle materie prime causata dalle vicende di guerra. Leggere i numeri vuol dire comprendere cosa è successo nei bilanci delle imprese a seguito di questi fenomeni, cercando di misurarne la capacità di resilienza e di reazione”. Capacità che diverrà strategica in un futuro che prospetta un significativo ridimensionamento dei bonus edilizi, mentre permane la difficoltà di reperire manodopera e figure qualificate in un clima economico incerto che scoraggia consumi e investimenti. “Pur se in un quadro che si conferma complesso, il settore delle costruzioni rimarrà determinante per le politiche di sviluppo della nostra economia e, in questa prospettiva, un peso crescente va acquisendo l'innovazione tecnologica” sottolinea Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia. “Strumenti quali la realtà virtuale e aumentata, l'intelligenza artificiale e l'analisi predittiva stanno già affermandosi come modalità che consentono alle imprese edili miglioramenti in efficienza e innovazione nei processi produttivi”.
Seppur con un rallentamento dell’impennata imprenditoriale e occupazionale nel biennio 2022-2023, dall’analisi presentata emerge che il settore delle costruzioni ha dato un significativo con-tributo al dinamismo imprenditoriale bresciano: negli anni 2021 e 2022 quasi una nuova impresa su cinque iscritta al Registro imprese di Brescia si è attivata nel settore delle costruzioni. In questo contesto, le imprese gestite da immigrati sono divenute parte strut¬turale del sistema produttivo. A Brescia, a fine 2023, circa un’impresa edile su cinque è gestita da imprenditori di origine straniera. Rispetto al 2018 le imprese straniere sono cresciute del 13,7% (pari a 387 imprese), attestandosi a fine dello scorso anno a 3.206 realtà im¬prenditoriali, pari al 18% delle imprese edili attive in provincia, che raggruppano il 14% degli addetti dell’intero sistema imprenditoriale bresciano.
Per affrontare un nuovo percorso di crescita, grazie anche alla spinta delle politiche europee per l’efficientamento del parco immobiliare e l’azzeramento del consumo di combustibili fossili, il settore può contare complessivamente, tenendo conto degli ultimi dati aggiornati alla fine del primo trimestre 2024 e dei numeri registrati dalla filiera “lunga” o allargata delle costruzioni, di un sistema dell’offerta quantificato in quasi 32mila imprese e oltre 75mila addetti, che corrispondono rispettivamente al 26,6% e 16,5% del complessivo sistema dell’offerta provinciale.
Anche nell’edizione di quest’anno, l’analisi presenta una sezione dedicata alla sostenibilità per il settore delle costruzioni, argomento di grande attualità e di rilevanza strategica per l’intero comparto. La sezione intende sensibilizzare gli operatori sulla necessità di adeguare gli assetti organizzativi delle imprese per ridurre il più possibile gli impatti negativi derivanti dalle attività aziendali sull’ambiente e sulla comunità di riferimento e allo stesso tempo consentire di non perdere le opportunità offerte dal mercato, che favorisce sempre più prodotti e servizi sostenibili. “Una sostenibilità che – ricorda il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi, nella sua prefazione al volume – è da intendere su tre livelli (economico, ambientale e sociale), affinché si possa intraprendere un percorso di trasformazione integrale, che va sostenuto a partire dalla misurazione oggettiva degli indicatori di prestazione, aiutando le imprese a quantificare quegli aspetti, prima valutati in modo soggettivo, che dimostrano il raggiungimento degli obiettivi green. Come Ance siamo in prima linea per promuovere, anche attraverso formazione e risorse informative, tecnologie verdi e procedure innovative nel settore edile per mostrare alle imprese che la sostenibilità va vista come opportunità e non come obbligo imposto dal legislatore”. Dall’indagine promossa dall’Associazione, infatti, la scarsa applicazione alle tematiche di sostenibilità potrebbe essere una questione di consapevolezza limitata sulla rilevanza o sui benefici che possono derivare dall’adozione di pratiche più sostenibili.