Proposta di riforma del Fondo di Garanzia
Nei giorni scorsi Fedart Fidi la più grande Federazione dei Confidi in Italia con 660mila Imprese associate e oltre 9mld. di Euro di Garanzie in essere, ha presentato la Proposta di riforma del Fondo di Garanzia.
Agli incontri, organizzati dai Parlamentari bresciani il sen. Stefano Borghesi e l’on. Simona Bordonali, erano presenti il Presidente Nazionale Fabrizio Campaioli, Enrico Mattinzoli Presidente di Artfidi Lombardia e il direttore di Fedart Lorenzo Marconi e si sono svolti presso il Senato con il sen. Luca De Carlo Presidente della IX Commissione Industria Commercio Turismo e Agricoltura e alla Camera dei Deputati con l’on. Alberto Gusmeroli Presidente della X Commissione Attività Produttive Commercio e Turismo. Le richieste fatte al Governo sono di innalzare la durata per i finanziamenti a breve da 12 a 24/36 mesi e contestualmente elevare l’importo massimo per le operazioni di entità ridotta sino ad un massimo di 180ml Euro.
Gli eventi eccezionali dell’ultimo triennio hanno evidenziato una duplice tendenza del mercato del credito: da un lato, l’iniquo impiego della copertura pubblica in garanzia diretta a supporto, principalmente, di finanziamenti a medio-lungo termine e di importo elevato a discapito delle Imprese di minori dimensioni; dall’altro, la maggiore destinazione delle risorse pubbliche del Fondo a favore delle Imprese appartenenti alle prime tre fasce di rating che esprimono una possibilità di default molto ridotta e poco significativa.
Tali circostanze alterano, evidentemente, la finalità dell’agevolazione pubblica in quanto determinano fenomeni di contrazione del credito a breve termine e distrazione delle risorse del Fondo alle Imprese con Patrimonio Destinato annuo più significativo e sostenuto. Le proposte presentate, quindi, ridurrebbero l’attuale squilibrio tra finanziamenti a medio-lungo e breve termine, entrambi rilevanti in egual misura e favorirebbero l’accesso al credito delle imprese più fragili, nel rispetto della finalità propria dell’agevolazione pubblica. Il potenziamento della complementarietà tra garanzia pubblica e privata stimolerebbe, inoltre, il ricorso a forme di sostegno eterogenee e, di conseguenza, permetterebbe un alleggerimento degli impegni della Finanza Pubblica.