Paglia: Dobbiamo reinventarci la nostra età
Si è tenuto il 30 maggio a Brescia la Festa regionale del Socio Anap. L'evento è una tradizionale occasione di incontro e di confronto tra i soci del sistema Anap – l’associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato – e le Istituzioni e, quest’anno, in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, ha trovato a Brescia la sede per l’evento regionale che ha discusso di un tema molto attuale: il ruolo sociale degli anziani e i doveri della comunità. Presso il Salone delle Conferenze della Camera di Commercio di Brescia di via Einaudi il convegno ha visto alternarsi personalità del mondo associativo, esponenti delle istituzioni e una tavola rotonda di discussione. Dopo un pensiero agli alluvionati dell’Emilia Romagna, i saluti dei presidenti Anap Brescia Remo Caldera che ha accolto nella Capitale della Cultura i numerosi associati provenienti da tutta la Lombardia, di Bruno Marchini presidente Anap Lombardia che ha ricordato la recente scomparsa del predecessore Vittorio Pellegri, del presidente nazionale Anap Guido Celaschi, prima dell’intervento di Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita e già Presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana, che è intervenuto sul tema “La carta dei diritti delle persone anziane e i doveri della comunità”.
"Dobbiamo avere la responsabilità di reinventarci la nostra età. Dobbiamo vivere bene questi anni per far sperare e far immaginare anche in nostri ragazzi – ha testimoniato mons. Vincenzo Paglia. Dal momento della pensione oggi si vive trent’anni e più, ma non c’è però nessun pensiero, economico, sociale e neanche religioso che ne costruisca un senso e spesso siamo convinti che questi momenti siano persi. Ma non è così: c’è una grande ricchezza, non solo materiale nonostante abbiamo stimato che il rapporto nonni-nipoti vale una finanziaria. E senza contarne il valore affettivo. Certo, da soli non andiamo da nessuna parte e dobbiamo comprendere che il futuro è prendersi cura gli uni dagli altri. Ecco perché una delle prime iniziative che la Commissione ha preso è l’elaborazione della Carta dei diritti e dei doveri, per gli Anziani e per la società. Questa carta vuole essere innanzitutto il diritto alla relazione, ad esser chiamati per nome e la società deve comprendere il dovere che ha verso di noi anziani. Sono 20mila – in crescita – gli ultracentenari oggi in Italia e sei milioni sono gli ultra 75enni: è indispensabile che il Governo si prenda cura e valorizzi ora la nuova legge che dopo due anni e mezzo siamo riusciti a far approvare dall’intero Parlamento senza contrari. Siamo ad un cambio generale di prospettiva: deve terminare l’intervento “prestazionale”, ma deve nascere un nuovo paradigma che proponga una visione nuova del prendersi cura di tutti gli anziani".
Dopo l’intervento di Mons. Paglia la tavola rotonda tra Eugenio Massetti, presidente Confartigianato Brescia e Lombardia, Johnny Dotti, imprenditore sociale e divulgatore e la Sindaca di Brescia Laura Castelletti, prima delle conclusioni di Fabio Menicacci, Segretario nazionale Anap. "Tema che ci impone una riflessione a lungo termine, al di là delle esigenze dell’oggi, per una società che è cambiata e che cambierà se pensiamo al 2050, quando avremo degli anziani con mentalità ed esigenze diverse da oggi ed è chiaro che dobbiamo continuare a lavorare sui temi di convivenza, comunità, cultura. Nella nostra città intendiamo implementare i punti della comunità (attualmente 16) dove le realtà associative si incontrano e vivono insieme nei quartieri, ad un vero e proprio “assessorato alla longevità” e, soprattutto, ad un’anagrafica della terza età che si occupi di tutte le esigenze e possa dare risposte ai bisogni di una fetta crescente fetta di popolazione» così la sindaca Laura Castelletti». Per Johnny Dotti: «Il valore esperienziale va oltre la legge: c’è bisogno di vivere le situazioni e affrontarle a partire dal passaggio generazionale delle imprese, sino alla condivisione dell’abitazione tra giovani e anziani. Sta però a noi far vivere queste situazioni e farle crescere. Una responsabilità che vede l’anziano nel dovere di rendersi attivo, coscientemente vivo, oltre gli aspetti di facciata, perseguendo i veri valori".
"Un confronto necessario per costruire una nuova cultura dell’anzianità – ha spiegato Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia – È la prima volta nella storia che conosciamo una “vecchiaia di massa” che insieme alla crisi della natalità obbliga a ripensare con nuova consapevolezza, al ruolo degli anziani nella società, non certo come un problema, ma come un motore di sviluppo inclusivo e sostenibile e come opportunità". Alla fine della mattinata la premiazione degli artigiani Maestri d’Opera lombardi. Tra i premiati: da Varese Giacomo Ciriacono, da Mantova Luciano Lodi, da Milano Aurelio Tagliabue, da Lecco Cesarina Aldeghi, Rosanna Aldeghi, Giancarlo Brambilla, da Como Carlo Mossi ed infine da Brescia, Lionello Cherubini ed Ermanno Pederzoli.