Latte, lo spot ha sfondato quota 41
Il latte “spot” sfonda quota 41 e ritorna sopra i livelli di due anni fa in questo periodo fanno sapere da Coldiretti
Il latte “spot” sfonda quota 41 e ritorna sopra i livelli di due anni fa in questo periodo. La corsa del prodotto consegnato al di fuori dei normali contratti di fornitura – spiega Coldiretti Lombardia – è iniziata a metà maggio quando alla Borsa di Lodi, principale mercato di riferimento a livello nazionale, le quotazioni massime erano poco sotto i 26 centesimi al litro. Da allora è stato un crescendo. Ad agosto il latte ”spot” ha scollinato i 35 centesimi e adesso ha superato i 41 centesimi, sfiorando i 42 (precisamente 41,76) a Verona, con un aumento del 60% rispetto allo scorso maggio.
“Erano due anni che non si registravano certi valori sul mercato del latte spot - spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Brescia E Coldiretti Lombardia– l’eccessivo abbassamento dei prezzi a livello europeo ha provocato prima le proteste degli allevatori non solo italiani ma di tutta l’Europa e poi anche una progressiva contrazione delle produzioni”.
“Senza innamorarci troppo di questo indicatore di mercato, comunque importante anche se subisce repentine oscillazioni – prosegue Prandini - è evidente come quella del latte “spot” e i buoni risultati di export dei nostri principali formaggi dop, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, rappresentano una dinamica interessante per tutta la filiera, a partire dal sistema degli allevamenti che, solo considerando la Lombardia offre lavoro a oltre diecimila persone, senza contare l’indotto e i trasporti”
“È fondamentale adesso, e nei prossimi mesi, fare di tutto per consolidare questi segnali di ripresa e tradurli in un prezzo del latte alla stalla finalmente equo e remunerativo per le imprese agricole – conclude il Presidente Prandini – ilrialzo delle quotazioni è iniziato, e questo dovrebbe far riflettere anche le industrie circa l’opportunità di un approccio di ampio respiro rispetto alla filiera”.