AVIS: la testimonianza di Ravani
Quando essere avisino significa garantire continuità di impegno e di presenze, difficile riscontrare una durata che supera il mezzo secolo, Ma Marcello Ravani di Pisogne è davvero esempio di longevità avisina. Nato a Prevalle ma camuno da sempre, sposato con Lucia e due figlie, Giovanna e Francesca, l’avisino Ravani ha effettuato la sua prima donazione all’età di 18 anni.
A 22 ha accettato di dare una mano nel Consiglio della propria sezione di Pisogne, continuando a donare sino a superare le 50 donazioni (fermato per questioni di salute). Così, quasi inevitabilmente, nel 1991 diviene Presidente della sezione, restando alla guida dei donatori di Pisogne per quasi 25 anni. Poi prosegue il suo impegno come segretario e quindi nel frattempo viene nominato Responsabile di Zona delle Avis di Valle Camonica, ruolo che lo vede a lungo impegnato.
Un curriculum fatto di incontri, assemblee partecipate, promozione del dono fra i più giovani. Una generosità che lo ha spinto ad accettare l’invito a far parte del Consiglio provinciale avisino, dove siede ancora oggi.
“Mi sembrava doveroso – spiega – rappresentare i donatori del lago d’Iseo insieme ad altri. Così in Consiglio sono presente da sei mandati, e in quasi trent’anni ho collaborato in piena sintonia con i presidenti Briola, Vezzoli, Pagliarini. E pur fra non poche difficoltà di tempo e per altri impegni, con convinzione ho partecipato al Consiglio regionale per due mandati”. Una presenza che si è fatta preziosa esperienza, in modo da saper connettere passato e futuro, in un’Associazione dal dinamismo esemplare. “Di strada ne è stata fatta tanta. Così a volte mi permetto di ricordare che l’Avis è prima di tutto un’associazione basata su precisi valori così come impegnata a perseguire esatti obiettivi. Mantenere il bilanciamento fra le due esigenze – gruppi di donatori uniti dalla umana generosità e necessità di moderne attuazioni tecnologiche e mediche – non è facile, ma necessario”. Una vita - oggi Ravani ha raggiunto il traguardo dei 73 anni – mai ferma, costantemente e intelligentemente attenta al sociale e al pulsare della propria comunità. E una precisa vocazione: “Perché questa lunga presenza nei vari Consigli in cui si articola l’Avis? Perché ogni volta imparo a comprendere gli uomini e i sentimenti della loro inesauribile generosità”.