Laghi e campi in crisi per la siccità
Confagricoltura Brescia e Coldiretti guardano con preoccupazione alla siccità che sta caratterizzando questo inverno e che rischia di mettere in crisi le coltivazioni. I dati di Legambiente Lombardia sui laghi bresciani
È allarme siccità per effetto di un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate al nord (-50%, rispetto alla media storica), che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base degli ultimi dati Isac/Cnr sull’andamento climatologico dell’inverno. La situazione attuale al nord – rileva la Coldiretti – è peggiore di quella del 2017 che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura a causa della siccità che ha tagliato i raccolti delle principali produzioni, dagli ortaggi alla frutta fino ai cereali, ma anche i vigneti ed il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte.
Preoccupazione arriva anche da Confagricoltura Brescia per l’attuale fase di criticità idrica e le indicazioni che arrivano dagli enti regolatori dei laghi e i bollettini idrologici dell’Arpa che delineano infatti una situazione sempre più critica in termini di riserve. Il lago d’Iseo presenta oggi un riempimento solo del 13,6% con un calo di livello 11,2 cm sotto lo zero, unito a scarsissime riserve di neve. L’afflusso è infatti del 23,1 m³/s, contro un deflusso pari a 26,8 m³/s.
Il lago d’Idro presenta al contempo una disponibilità del 13%. Le piogge che hanno interessato il bacino imbrifero del lago e del fiume Chiese sono state pari al 30% del valore medio degli ultimi 15 anni e, come conseguenza, le riserve di neve sono state pari al 35%. Le temperature anomale stanno infatti provocando uno scioglimento del già modesto manto nevoso. Complessivamente in Lombardia, nell’area alpina e prealpina, secondo i dati dell’Arpa il manto nevoso attuale è inferiore del 26,8% rispetto alla media ed il livello dei laghi è sotto del 7,4%. La stagione irrigua si preannuncia quindi problematica in tutta la provincia e, nelle premesse, ricorda l’andamento delle stagioni 2007 e 2017 che hanno creato notevoli criticità nella gestione dell’acqua. In questa situazione, secondo Confagricoltura Brescia è fondamentale definire provvedimenti regionali immediati da adottare in caso di crisi per la salvaguardia delle risorse idriche.
“Apprezziamo la decisione della giunta regionale di istituire un tavolo con tutti i protagonisti del settore – commenta Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia - e ci attendiamo la sua convocazione in tempi rapidi. È necessario infatti confrontarci per trovare al più presto le soluzioni che tengano conto dei diversi interessi gravanti sull’utilizzo della risorsa idrica, mettendo in campo le risorse necessarie per gli investimenti nelle infrastrutture. A questo proposito - conclude Garbelli - è necessario ribadire non solo le priorità previste dalla legge ma soprattutto un corretto approccio che tenga conto del concetto dell’uso plurimo dell’acqua”.
Anche Legambiente ha lanciato il suo allarme preoocupato, ricordando come i laghi bresciani, così come tutti gli altri bacini regionali siano in grande sofferenza. In questi primi mesi del 2019 al Lago d'Iseo mancherebbero infatti 59 milioni di mc di acqua, pari a un calo del 28% della sua normale portata. Senza le riserve accumulate lo scorso anno la situazione sarebbe ancora più grave per il Lago di Garda, dove "mancano all'appello" ben 131 milioni di mc (-51%). Fortunatamente, ricorda ancora Legambiente, il Benaco beneficia di una grande scorta idrica accumulata l'anno scorso, e quindi nonostante la grave carenza di afflussi negli scorsi mesi i livelli idrici restano decisamente alti.