La meraviglia della disabilità
Il progetto del regista Alberto Ghisoni pensato per abbandonare stereotipi pietistici. Il teatro diviene così occasione di riscatto sociale
Un Carrozzone, che non ha nulla da condividere con l’immagine di una struttura appesantita dalla burocrazia, che presenta lo spettacolo “Esprimi un desiderio” è un evento particolare. Ma questo carrozzone oltre a essere fatto da persone disabili ed educatori, attori professionisti e non, è fatto anche da una ventina di cooperative unite da una non comune unità d’intenti. Un progetto nato dalla mente del regista Alberto Ghisoni per abbandonare gli stereotipi pietistici delle persone con disabilità ed esaltare le loro capacità di meravigliare il pubblico, con la voce e con il proprio corpo, abbandonando il microcosmo della propria cooperativa per andare nelle piazze. Il progetto ha come finalità primaria la realizzazione di uno spettacolo di teatro integrato messo in scena da attori con e senza disabilità che viaggiano con un carrozzone trainato da due cavalli, attraversando, tappa dopo tappa, i territori dei Comuni che aderiscono all’iniziativa.
Attività. Le attività che sostengono e danno valore comunitario allo spettacolo e alle sue repliche sono i laboratori di teatro, i laboratori con i bambini/e delle scuole primarie, le attività di animazione condotte in collaborazione con le realtà culturali delle comunità, i servizi alla persona, le realtà di volontariato, e la narrazione dell’esperienza. Le cooperative hanno sempre utilizzato il teatro come strumento terapeutico perché un percorso teatrale non è solo scoprire ed esplorare le potenzialità espressive, ma è conseguire un incremento significativo della propria maturità, è accrescere il senso di appartenenza e partecipazione al mondo degli altri. I positivi riscontri sia dai partecipanti che dalla collettività confermano il valore educativo e riabilitativo dell’attività teatrale, uno degli strumenti culturali più efficaci per esprimere e rappresentare la diversità come ricchezza, bellezza e comunicazione.
Teatro. Con “il Carrozzone” viene fatto un passo in più: il teatro diviene quasi una sorta di rivoluzione e di riscatto sociale perché lo scopo di valorizzare il rapporto tra creatività e disagio per il recupero sociale dei soggetti svantaggiati si arricchisce grazie a una modalità nuova, fatta di vita in comune, qualche disagio e di tanti incontri. Il teatro non fa differenze, tutti provano le stesse emozioni, le stesse paure, la stessa felicità per un applauso sincero. Applauso che oltre il palcoscenico deve essere anche per le cooperative che hanno dato gambe al sesto principio della cooperazione “Cooperazione tra cooperative. Per poter curare nel miglior modo l’interesse dei soci e della collettività, ogni organizzazione cooperativa deve cooperare attivamente, in tutti i modi possibili, con le altre cooperative, su scala locale, nazionale ed internazionale”.