Italia leader turismo enogastronomico
Coldiretti: "L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo"
“Più di un italiano su tre (36%) in vacanza acquista prodotti alimentari tipici come souvenir per avere un ricordo gustoso del territorio da donare a se stesso o agli altri”. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixé. “La tendenza verso spese utili – si legge in una nota – spinge all’acquisto di prodotti tipici come vino, formaggio, olio di oliva, salumi o conserve piuttosto che gadget, portachiavi, magliette”. “L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza in rapido sviluppo – sottolinea Coldiretti – favorita dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica, feste e sagre di ogni tipo”.
“L’Italia – prosegue Coldiretti – ha conquistato la leadership mondiale nel turismo enogastronomico grazie a 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario”. Si va “dalla mozzarella di bufala in Campania al formaggio Asiago in Veneto, dal pecorino della Sardegna al prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, dal vino Barolo del Piemonte alla Fontina in Valle d’Aosta, dal limoncello campano al caciocavallo del Molise”. Per l’associazione, sono questi “alcuni dei più comuni souvenir richiesti dai turisti per portare un ricordo ‘appetitoso’ dei luoghi di vacanza”. Secondo Coldiretti, “il 75% degli italiani in vacanza durante l’estate 2017 ha visitato frantoi, malghe, cantine, aziende, sagre, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità ma anche per conoscere la storia, la cultura e le tradizione che racchiude il prodotto”.