Gli anziani aiutano l'economia
Gli italiani si sentono vecchi quando diventano dipendenti da altre persone nelle ordinarie attività quotidiane, di conseguenza aumenta il numero di anziani che ancora lavora
Gli italiani si sentono vecchi non quando vanno in pensione o superano una certa soglia anagrafica, ma quando diventano dipendenti da altre persone nelle ordinarie attività quotidiane, incluse le più intime.
È una delle principali conclusioni cui giunge il primo Rapporto sulla silver economy che verrà presentato oggi a Roma dal Censis.
In questa condizione di non autosufficienza si trova solo un quinto degli over 65enni (2.8 milioni su 13.7), mentre la maggioranza vive in condizioni di benessere superiori alle medie nazionali.
Non solo. Il 72% degli anziani (9.6 milioni) si occupa dei propri nipoti o di altri familiari e 3.6 milioni lo fa con regolarità, mentre 7.6 milioni sostengono finanziariamente figli e nipoti, e 5 milioni si occupano di altri anziani in difficoltà.
Il rapporto accende una luce sulle attuali conseguenze positive dell’invecchiamento della popolazione mettendo a fuoco il valore sociale che gli anziani possono esprimere dopo una vita di lavoro e la loro forza economica.
Negli ultimi vent’anni la quota di ricchezza di questa fascia della popolazione (oggi pari al 23%) è passata dal 20% a quasi il 40% del totale delle famiglie. Gli over 65 hanno una ricchezza media più alta del 14% di quella degli italiani, mentre quella dei millennials è inferiore del 55%.
I dati fotografano l’impoverimento asimmetrico causato dalle due recessioni che hanno colpito l’economia nazionale nell’ultimo decennio. Un trauma ancora aperto che tuttavia non ha fermato il consolidamento finanziario e patrimoniale delle famiglie di pensionati, le quali, vale ricordarlo, in molti casi percepiscono più di un trattamento Inps e integrano il reddito con altre voci.