Fieno in cascina per i tempi bui
Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ha tenuto ieri l'assemblea ordinaria 2020 con l'approvazione all’unanimità, del bilancio consuntivo 2019. Quanto realizzato lo scorso anno è servito per affrontare le difficoltà portate dall'emergenza sanitaria
Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale ha tenuto ieri l'assemblea ordinaria 2020 con l'approvazione all’unanimità, dopo la relazione del presidente Eugenio Massetti, del bilancio consuntivo 2019. Un’assemblea che, per la prima volta nella storia dell’organizzazione, si è tenuta virtualmente, con gli aventi diritto dell’assemblea collegati in modalità webinar e che ha visto, dopo la relazione del presidente Eugenio Massetti affiancato dal segretario generale Carlo Piccinato, l’esposizione dei risultati di bilancio della gestione 2019 da parte del direttore di Upa Servizi Fulvio Tedoldi che hanno confermato per il 10° anno consecutivo risultati positivi: "Abbiamo messo fieno in cascina per affrontare questi tempi bui e quelli che verranno – ha commentato il presidente Massetti che ha proseguito – stiamo vivendo una situazione straordinaria e gli eventi traumatici che abbiamo tutti sperimentato ci hanno insegnato a guardare al futuro con occhi diversi. Le nostre imprese artigiane sono state chiamate ad adeguarsi ad uno scenario completamente nuovo, dove si è accorciata la catena del valore, dove sono richieste resilienza, velocità ed efficacia nell’agire. Ma hanno anche sperimentato ed implementato positivamente le tecnologie digitali e visto valorizzare il legame che da sempre intrattengono con il territorio".
In sintesi, il presidente Massetti, numero uno anche a livello regionale, ha presentato con soddisfazione un bilancio positivo per il 10° anno consecutivo di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale (12 dipendenti) con ricavi per 1,576 milioni euro e un utile netto d’esercizio di 155.698 euro in crescita rispetto all’utile di 118 mila del 2018. Contestuale l’approvazione del bilancio di Upa Servizi srl, la società di servizi di Confartigianato Imprese Brescia e Lombardia Orientale che si occupa dell’erogazione dei principali servizi alle imprese associate (con 128 dipendenti) con uno stato patrimoniale all’attivo al 31.12.2020 di 7,869 milioni di euro e un utile d’esercizio di 87.207 euro in aumento rispetto ai 70.859 euro dello scorso anno.
"In un mondo tutt’ora scosso dalla brutale pandemia e in un frangente non facile per i processi economici e la tenuta della nostra struttura sociale voglio soffermarmi sulla fiducia – ha sottolineato Massetti nel suo intervento – perché la sua mancanza frena la ripartenza. Fiducia che passa per il consolidamento del binomio imprese-territorio, che tanto ha garantito nel momento dell’emergenza, e che richiede la messa in atto di una serie di azioni per rendere stabile, autorevole, responsabile e puntuali l’impresa e altrettanto performanti i suoi interlocutori. Auspichiamo che la nostra costante presenza e le sollecitazioni portate a tutti i livelli possano essere un valido supporto alla definizione dei prossimi documenti di programmazione economica, che dovranno essere un manifesto della concretezza capace di far espandere l’attualità, fatta di esigenze di ammortizzatori sociali e bisogno di liquidità, verso una prospettiva futura; una visione del Paese dei prossimi anni".
Qui, nello specifico, all’Assemblea il presidente Massetti ha presentato i numeri che stanno caratterizzando il tessuto economico imprenditoriale passato dai ultimi lunghi mesi di chiusura e che deve ancora fare i conti con una situazione di difficile ripresa e che teme un ulteriore momento di estrema difficoltà a settembre. Dati emersi e diffusi dallo studio realizzato per l’occasione dall’Osservatorio di Confartigianato Lombardia, sui primi effetti crisi da Covid-19, risultati pre pandemia, dati chiave, confronti tra province lombarde e due driver della ripresa: green e digitale.
La recessione in corso influenza la demografia di impresa, seppur l’analisi degli ultimi dati relativa a maggio 2020 evidenzia un segnale di attenuazione rispetto al trend di marzo e aprile, i due mesi del lockdown. Nella provincia di Brescia, se a marzo 2020 le iscrizioni scendono del 38,1% rispetto a marzo 2019, ad aprile il calo arriva al -71,3% ma a maggio il calo si riduce attestandosi sul -45,6%: nel complesso del trimestre in esame la riduzione è del 50,5%. In provincia di Brescia al I trimestre 2020 si contano complessivamente 33.336 imprese artigiane, pari al 28,5% del totale imprese (116.875). Nel I trimestre del 2020 l’artigianato presenta una dinamica demografica negativa data da 691 iscritte e 932 cessate non d’ufficio con un saldo negativo dunque di 241 unità.
L’analisi dei dati mensili dell’Istat, disponibili solo a livello nazionale, evidenzia che ad aprile 2020 si registra una marcata diminuzione dell’occupazione rispetto a marzo. A livello provinciale, poiché disponiamo solo di dati Istat annuali, non è possibile una lettura aggiornata di quanto sta accadendo. I dati più aggiornati sul mercato del lavoro sono quelli delle comunicazioni obbligatorie che si riferiscono al I trimestre dell’anno in corso. Nel valutarli occorre tener conto che essi sono vistosamente influenzati dalle misure assunte dal Governo, prima fra tutte il blocco dei licenziamenti e l’estensione della cassa integrazione. In provincia di Brescia al I trimestre 2020 le attivazioni di contratti di lavoro sono risultate pari a 44.783, in calo del 9,9% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (pari a – 4.928 contratti).
Ampio calo di domanda estera connessa con il lockdown mondiale: a livello provinciale nel periodo gennaio-marzo diminuisce l’export dei comparti manifatturieri a maggiore concentrazione di Micro e Piccola Impresa – food, moda, legno e mobili, prodotti in metallo, gioielleria e occhialeria – con il -4,6% rispetto al I trimestre 2019. Tale dinamica è migliore rispetto al -7,3% dell’export dell’intero comparto manifatturiero - che rappresenta il 97,5% del totale dell’export - nel periodo e in linea rispetto alla performance del made in Brescia di MPI a fine 2019 che segnava già un -4,0%. I primi 3 prodotti made in Brescia più venduti nel mondo - Macchinari e apparecchiature, Prodotti della metallurgia e Prodotti in metallo - che insieme rappresentano il 58% del valore complessivo delle esportazioni della provincia al I trimestre 2020 registrano tutti dinamiche negative rispetto al I trimestre 2019: il primo del -7,8%, il secondo del -11,9% e il terzo del -7%.
Per l’economia italiana si intrecciano le sfide di un recupero da una crisi senza precedenti, con quelle associate alla difesa dell’ambiente e alle conseguenze dei cambiamenti climatici. In questa prospettiva è di particolare rilevanza l’orientamento delle imprese alla sostenibilità ambientale. Sul nostro territorio vi sono 17.628 imprese che svolgono una o più azioni finalizzate a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. La crisi Covid-19 ha spinto inoltre le imprese ad intensificare l’utilizzo degli strumenti digitali: le MPI presenti nella nostra provincia già si stavano muovendo in questa direzione con lo scopo di mantenere ed incrementare i propri livelli di competitività: il 58,9% tra il 2015 e il 2019 ha effettuato investimenti in sicurezza informatica, il 57,2% in internet alta velocità, cloud, mobile, big data analytics, il 43,3% in Strumenti software per l’acquisizione e la gestione di dati, il 30,1% in IoT (Internet delle cose), tecnologie di comunicazione e machine-to-machine il 23,8% in realtà aumentata e virtuale a supporto dei processi produttivi e il 18,2% in robotica avanzata (stampa 3D, robot interconnessi e programmabili).