Coldiretti, il grazie a Sale Marasino
Domenica 20 si celebra a Sale Marasino la Giornata provinciale del Ringraziamento. La mobilitazione del mondo agricolo per le zone terremotate del Centro Italia
L'edizione 2015 della Giornata del Ringraziamento
La Coldiretti di Brescia festeggia domenica 20 novembre la Festa provinciale del Ringraziamento a Sale Marasino. Alle 10 i partecipanti si ritroveranno nella piazza dei Marinai dove saranno accolti dallo spettacolo degli sbandieratori e dei musici di Zeveto di Chiari. Da qui muovereà il corteo verso la parrocchiale, dove alle 11 il vescovo Luciano Monari presiederà la celebrazione eucaristica. Alle 12 il saluto delle autorità e alle 12.30 il momento finale della Giornata con un buffet a chilometro zero. Quello in programma a Sale Marasino è un appuntamento provinciale, che segue di una settimana quello espresso in tutte le comunità del territorio dal mondo agricolo locale, che da sempre è occasione per un rendiconto anche di natura economica di una realtà ancora importante nel complesso dell’economia bresciana. I dati ufficiali dell’annata agraria sono statio comunicati questa mattina nel corso di una conferenza stampa in l via San Zeno, dove ha sede la Coldiretti. Sono dati segnati da preoccupazione per un modo, come quello agricolo, che ancora fatica a rialzare la testa dopo il 2014, anno segnato da una profonda recessione. Il -1,54% realizzato quest'anno rispetto all'annata precedente testimonia questa fatica, anche se il presidente Ettore Prandini e il suo vice Mauro Belloli hanno ribadito che i segnali positivi non mancano.Q uest’anno, però, il giorno del grazie cade in un momento particolare per il mondo agricolo, impegnato a sostenere quelle zone dell’Italia centrale duramente colpite dal sisma che, dopo la prima scossa del 24 agosto scorso, non sembra dare tregua.
Solidali. Il terremoto ha piegato in due un’economia ancora in larga parte legata alla terra, all’agricoltura, un mondo ancora fatto di tante aziende piccole e piccolissime che in queste settimane hanno potuto contare sulla mobilitazione generale di tutte quelle realtà che, nel resto del Paese, vivono di e per l’agricoltura. “Sin dalle prime scosse del 24 agosto – ricorda Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Brescia, Lombardia e vicepresidente nazionale – ci siamo attivati perché la imprese colpite non venissero lasciate sole”. Una mobilitazione, quella avviata nei mesi scorsi e che ancora continua, che non ha portato solo alla realizzazione di iniziative rivolte al pubblico (la raccolta di fondi avviata con i mercati di Campagna Amica), ma anche di una vera e propria gara di generosità tra imprese.
Iniziative. “La nostra organizzazione – continua ancora Prandini – si è mobilitata in tutte le sue articolazioni territoriali perché le imprese acquistassero i prodotti da quelle colpite dal sisma e, a loro volta, le aiutassero nei bisogni primari”. Alle aziende delle zone terremotate sono giunti aiuti dagli agricoltori di ogni parte d’Italia: dal necessario per mandare avanti le attività a camper e roulotte per alloggiare gli agricoltori e le loro famiglie rimaste senza casa”. Una gara di solidarietà, continua il presidente Prandini, che ha superato ogni previsione e che potrebbe proseguire anche in occasione della giornata provinciale del Ringraziamento del 20 novembre. Coldiretti sta pensando a una vendita delle “Caciotte della solidarietà” prodotte dalle aziende dei territori colpiti dal sisma. “Il problema – sono ancora considerazione di Ettore Prandini – è trovare il prodotto da mettere in vendita, perché il tam tam delle scorse settimane ha portato all’esaurimento delle scorte”.
Bilancio. Proprio l’attenzione e la solidarietà alle imprese agricole terremotate potrebbe essere la chiave per dare comunque un senso positivo alla Giornata del Ringraziamento che arriva a chiudere un’annata che per Coldiretti non è stata certo positiva. “I semplici dati dell’annata agraria appena conclusa – ricorda al proposito il Presidente – non devono trarre in inganno. Il sostanziale pareggio con i risultati dell’anno precedente (-1,4%) raccontano di una difficoltà non ancora superata e che costata la riduzione di oltre 110 milioni di euro in termini di produzione vendibile lorda”. Tutto questo nonostante la ripresa degli ultimi sei mesi che in qualche misura ha raddrizzato l’annata. Ma quelli ottenuti nella seconda parte del 2016 hanno chiesto enormi sforzi alle imprese agricole bresciane, costrette dall’andamento del mercato dei prezzi a produzioni molto più elevate per raggiungere volumi d’affari in linea con quelli degli anni precedenti.
Prospettive. Come è tipico del mondo agricolo, anche nella stagione di difficoltà non sono mancati segnali e indicazioni a cui guardare per il futuro. “L’andamento non certo ottimale di queste ultime annate – afferma ancora Prandini – ha indicato alle nostre imprese e anche alla nostra associazione la necessità di trovare nuove forme di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti, perché oggi la semplice produzione di generi alimentari o di materie prime non garantisce più il futuro delle nostre aziende”. E questo insegnamento, per un mondo “saggio” com’è tradizionalmente quello agricolo è già un buon motivo per dire grazie.