Cisl: pensioni 2017
Il Ministero di Economia e Finanze (Mef) ha comunicato la percentuale di perequazione (adeguamento al costo vita) delle pensioni erogate dal 1 gennaio 2017 che è pari allo +0,00%, come nel 2016. Pertanto, nessun rivalutazione per il secondo anno consecutivo, nessun aumento delle pensioni dal 2016. Ma purtroppo i pensionati dovranno restituire lo -0,1%, già incassato nel 2015
Per il secondo anno consecutivo, dopo 20 anni di aumenti, non ci sarà nessuna rivalutazione delle pensioni per l’anno 2017. Il Mef ha infatti emesso Dm 17 novembre 2016, “Perequazione automatica delle pensioni per l’anno 2016 e valore definitivo anno 2015” (pubblicato in Gu n. 274 del 23/11/2016), con il quale ha comunicato che: “la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2015 è determinata in misura pari a +0,0 dal 1 gennaio 2016 e la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2016 è determinata in misura pari a +0,0 dal 1° gennaio 2017, salvo conguaglio da effettuarsi in sede di perequazione per l'anno successivo”. Tradotto significa che le pensioni erogata da gennaio a dicembre 2017 saranno sostanzialmente di importo identico a quelle del 2016, che poi è stato lo stesso importo percepito dai pensionati anche nell'anno 2015. Quindi, nessun aumento automatico legato all'aumento del costo della vita, e importo pensioni fermo da due anni. Il Mef ha quindi stimato nello +0,00% la variazione positiva degli ultimi 3 mesi dell'anno, calcolata sui primi 9 mesi del 2016. Questa percentuale è provvisoria, quindi potrebbe subire modifiche. Inoltre, occorre sottolineare che negli ultimi 20 anni si è passati da una perequazione del +5,4% anno 1995 fino a scendere allo +0,00% anno 2016 e ora anche anno 2017.
Ad onore del vero il valore preciso, calcolato dall’Istat sulla base dell’andamento dei prezzi, è risultato negativo anche questa volta (-0,1%), ma è stato riportato a zero per effetto della clausola di salvaguardia contenuta nella Legge di Stabilità 2016 (art. 1, comma 287, Legge n. 208/2015) del governo Renzi, in base alla quale il valore applicato per la rivalutazione delle prestazioni previdenziali e assistenziali non può essere inferiore a zero.