Cinghiali, bene gli abbattimenti
Con almeno novemila assalti in dieci anni tra campagne e strade provocati dai cinghiali su tutto il territorio lombardo, ogni iniziativa che può aiutare ad arginare l’azione distruttiva di questi animali è importante. Così Coldiretti Brescia commenta positivamente la delibera approvata dalla Regione su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi, che stabilisce la possibilità per gli agricoltori che subiscono danni causati dai cinghiali di indicare due operatori abilitati al contenimento dell’animale sui propri terreni.
“Ringraziamo l’assessore Rolfi per l’attenzione con cui guarda a questa problematica – precisa Valter Giacomelli presidente di Coldiretti Brescia – la situazione nelle nostre campagne è ormai insostenibile in varie aree, e nonostante il numero degli abbattimenti nel 2021 sia salito a 2036 rispetto ai 614 del 2019 , i cinghiali stanno mettendo a rischio la tenuta stessa delle aziende agricole, a causa delle devastazioni provocale alle colture in campo ma anche ai danni indiretti”.
Si registrano danni anche negli uliveti – precisa Coldiretti Brescia – con i cinghiali che scavano vicino alle radici delle piante, pregiudicandone la tenuta. Questi animali, sconvolgono l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico e non risparmiano i muretti a secco, la cui arte è stata riconosciuta dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità.
“In pericolo – aggiunge il presidente Giacomelli – anche la sicurezza delle persone sulle strade e nei centri abitati, oltre al rischio di diffusione di malattie come dimostrato dai primi casi di peste suina africana riscontrati su cinghiali in Piemonte e Liguria ma anche in Germania, Belgio e Paesi dell’Est Europa, che rappresentano un grave campanello d’allarme per i nostri allevamenti di maiali. La Peste Suina Africana infatti può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani”.
Secondo le ultime stime – continua Coldiretti Brescia – a livello nazionale il numero di cinghiali ha superato i 2 milioni di esemplari. Non c’è più tempo da perdere, serve un’azione sinergica su più fronti per mettere in campo interventi decisivi e riportare sotto controllo la gestione di questi animali, sia a livello numerico che spaziale attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette.
“La delibera approvata oggi – conclude Coldiretti Brescia – prevede anche il potere sostitutivo di Regione nei confronti di quegli Ambiti Territoriali e Comprensori alpini di caccia in aree non idonee al cinghiale che non dovessero predisporre nei tempi stabiliti i piani di intervento”.