Agritech chiude il 2020 con nuove idee
“È stato un anno molto impegnativo per tutti noi, ma durante il lockdown forzato abbiamo avuto l’occasione di fermarci e riflettere sul nostro business e così sono nati due nuovi prodotti targati Agritech, oltre a creare una piattaforma di vendita online. Questi mesi sono stati la prova che dalle crisi si esce sempre migliori”.
Sono queste le prime parole di Floriano Zappettini, titolare, con Giuseppe Tosi, dell’azienda di Calvisano, solida realtà che dal 1987 produce e invia in tutto il mondo silos in vetroresina ed attrezzature per l’allevamento. Se l’anno scorso si era registrato un buon andamento con ricavi in linea con quelli dell’anno precedente, nel 2020 si confermano sostanzialmente i risultati del 2019, vicini ai 25 milioni di fatturato aggregato del gruppo: “Mancano ancora pochi giorni alla fine dell’anno e ci auguriamo di chiudere alcune commesse importanti nella speranza di recuperare il tempo perduto – ha affermato il titolare Zappettini –, ma siamo comunque soddisfatti di aver tamponato un anno davvero complesso e siamo pronti a partire nel 2020 con entusiasmo e nuova idee grazie ai nostri 120 dipendenti”.
La ditta Agritech punta su due prodotti di fresca presentazione: un capannone per l’avicoltura interamente smontabile e mobile ideale per l’allevamento all’aria aperta ed un nuovissimo modello di silos rettangolare in vetroresina per stoccare mangimi e materie prime esiccate fino a 700 chilogrammi per metro cubo: “Abbiamo raccolto le esigenze del mercato e fornito soluzioni pratiche per gli avicoltori che vogliono investire in allevamenti biologici e per coloro che vogliono caricare i mangimi per integrare l’alimentazione degli animali comodamente con la propria pala del telescopico o del trattore grazie ad un tetto basculante – ci spiega Floriano Zappettini –. Ci è mancato poter approfondire i rapporti con i nostri buyer nelle fiere di settore e per questo motivo abbiamo deciso di iscriverci a numerose piattaforme professionali e creare un nostro e-commerce che è stato inaugurato nel mese di dicembre sul sito dell’azienda che è stato completamente rinnovato. Ora possiamo quindi rivolgerci direttamente al consumatore finale”. L’azienda proverà comunque a partecipare alle fiere internazionali di Atlanta e di Hannover previste ad inizio 2021 in modalità online, e si ripropone di prendere parte ad altre manifestazioni internazionali che, dalla primavera, si spera possano essere organizzate in presenza.
Oltre alle difficoltà legate alla pandemia, si aggiungono le difficoltà che nascono dalle decisioni in ogni stato nazionale: “Studiamo ogni anno con grande attenzione i Piani di sviluppo rurale delle altre nazioni – ci spiega Mario Ardenghi, export manager di Agritech – per intercettare quei mercati in cui si sbloccano incentivi di investimento e non sempre è aiutato il comparto delle attrezzature agricole. Queste sono variabili che comportano conseguenze importanti nel nostro bilancio annuale”.
E se le somme di questo 2020 dimostrano come l’azienda di Calvisano sia riuscita a conservare le commesse nei mercati consolidati, la sorpresa è che, nonostante le premesse globali, si siano aperti nuovi sbocchi commerciali: “I nostri storici clienti continuano a portare avanti gli approvvigionamenti programmati con Agritech e dopo l’estate siamo riusciti ad approdare in nuovi stati degli Usa e siamo molto fiduciosi”, ha aggiunto Ardenghi che ricorda anche che l’azienda produce annualmente circa 4.500 silos.
Anche in questo 2020 la forza di Agritech è stata quella della diversificazione in quanto ha saputo offrire prodotti trasversali che potessero essere utilizzati in tutti i settori del comparto primario: dai bovini ai suini, dall’avicoltura alla cunicultura, senza dimenticare i settori di nicchia come l’acquacoltura. La multisettorietà di Agritech si conferma anche nella proficua collaborazione con le aziende satellite nelle quali Agritech mantiene la partecipazione, ossia Eltech, gestita da Carlo e Luca Zappettini, per gli impianti elettrici ed energetici (4 milioni di fatturato), Poly 3 per la produzione di gelcoat, paste coloranti e mastici che fattura 3,5 milioni di euro, Intech, con alla guida Giuseppe Tosi, che produce impianti di stoccaggio e movimentazione materie prime in polvere per 4 milioni, 1milione da Spirotech (attrezzature per la zootecnia) e 3 milioni dalla produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, idroelettrico ed eolico) che a breve renderanno Agritech interamente autosufficiente a livello energetico. “Siamo molto soddisfatti anche dalla neonata Bluecotech, spin off di Agritech che produce generatori di ozono per la purificazione dell’acqua e dell’aria – ha concluso Floriano Zappettini –, un’altra idea che è nata da una crisi economica e sanitaria e che sta trovando applicazioni in moltissimi settori del comparto primario e non solo”.