Un argento che guarda al futuro
Non è deluso e non può essere questo lo stato d’animo di Alessandro “Alex” Botturi che ha chiuso al secondo posto l’edizione 2025 dell’Africa Eco Race, conclusasi domenica scorsa sulla spiaggia del Lago Rosa a Dakar (Senegal).
Il quarantanovenne pilota lumezzanese e la sua Yamaha bicilindrica hanno chiuso la gara alle spalle del vincitore Jacopo Cerutti (trentacinquenne, pilota lecchese in gara su Aprilia): il “Bottu” ha pagato un distacco di soli 26 secondi accusati nell’ultima tappa per un evento tanto sfortunato quanto fortuito che nulla toglie alla sua gara positiva. Un distacco così risicato tra i due gradini più alti del podio ha quasi dell’incredibile per una gara che, dopo undici tappe, dodici giorni di prove e quasi 6mila chilometri di un difficile percorso, si è risolta al traguardo finale con distacchi contenutissimi tra i due contendenti.
Una storia incredibile, una gara pazzesca, tesa e tirata fin dal primo momento: i binomi Cerutti-Aprilia e Botturi-Yamaha sono stati sin da subito grandi protagonisti di quest’ultima edizione dell’Africa Eco Race vincendo ambedue varie prove di giornata e controllandosi a vicenda con l’obiettivo di cogliere la vittoria finale. Ora l’albo d’oro di questa difficile maratona desertica registra un “pari” tra il “Bottu” e il vincitore del 2025: due successi per Botturi (2019 e 2020) e due per Cerutti (2024 e 2025), rilanciando così per questi due grandi rallisti su due ruote la prossima disputa in terra d’Africa per passare avanti nel confronto.
Cerutti e Botturi, in questa edizione si sono giocati giorno dopo giorno, il predominio della classifica assoluta: prima ha vinto Cerutti poi ha risposto con una vittoria Botturi. Il botta e risposta tra i due ha lasciato ben poco spazio agli avversari. Per cinque volte ha trovato il successo Cerutti, per quattro Botturi. E poi la sfida finale giocatasi all’ultimo giorno a favore del primo, con il “Bottu” che ha perso qualche secondo di troppo per colpa di un ostacolo imprevisto che lo ha bloccato in prova speciale.
Interrogato su quale sia stato il vantaggio maggiore del binomio Cerutti-Aprilia, Alex Botturi ha risposto: “Inutile dire che mi complimento con Jacopo per la grande gara che ha fatto. In queste lunghe maratone, tra avversari diretti necessariamente si è amici e complici per trarsi eventualmente di impaccio dalle insidie del deserto. A Jacopo invidio la concretezza e la bravura in gara, ma anche la più giovane età, mentre dal punto di vista tecnico noi della Yamaha sapevamo che l’Aprilia usata in gara da Cerutti nasceva da un progetto rallistico più recente e forse più performante in qualche punto più tecnico del percorso”.
A mettere alla prova i due piloti, comunque, non sono state solo le distanze del deserto. Tutti e due hanno avuto qualche problema fisico di troppo, soprattutto nelle prime tappe. “Io ho corso i primi giorni con la febbre – afferma ancora Botturi – e anche Jacopo Cerutti ha avuto problemi fisici. In questi casi, la preparazione e la resistenza sono determinanti e devo dire che noi due siamo usciti più che bene dai nostri malesseri, seppur con qualche difficoltà”.
Vento forte in qualche tappa e condizioni meteo pesanti sono stati, spesso, l’elemento determinante per la classifica di giornata. “Le condizioni meteo in qualche tappa sono state davvero pesanti: il vento limitava la sicurezza in velocità e la visibilità qualche volta era davvero ridotta: in qualche momento bisogna avere più di una cautela”.
C’è, però, all’orizzonte una Yamaha nuova, progettata e realizzata grazie ai consigli di Botturi. “Certo! Non siamo ancora pronti ma questo secondo posto è uno stimolo per presentarmi alla gara del prossimo anno con una moto rinnovata. Adesso stiamo collaudando gli ultimi accorgimenti e sono molto fiducioso per i prossimi test”. Alex Botturi, facendo leva come sempre sul supporto degli amici del motoclub Lumezzane (“Devo ancora una volta ringraziare il presidente Bugatti e Domenico Dall’Era che mi sostengono da anni”) e dei tanti amici e sponsor, non si dà certo per vinto, accettando questo ottimo secondo posto all’Africa Eco Race 2025 per ripresentarsi alla gara del prossimo anno più carico che mai.