Ultima volata per il velodromo
Croce e delizia di una città “affamata” da sempre di sport, il Velodromo di Montichiari resta al centro del dibattito politico-amministrativo sotto i sei colli: inaugurata nel maggio 2009 e sotto sequestro dal luglio 2018 per mancata agibilità la struttura, unica coperta presente sul territorio italiano, “vede” la riapertura prevista entro la fine dell’anno in corso, se non vi saranno ulteriori intoppi.
Recentemente in Regione si è svolto un tavolo tecnico con i soggetti interessati tra i quali il Comune di Montichiari e nell’impianto ha fatto tappa anche il presidente della Federazione Ciclistica italiana Renato Di Rocco impegnato a osservare gli allenamenti degli atleti della Nazionale azzurra. Stando alle informazioni diffuse dal sindaco Marco Togni il progetto di rilancio è ampio e prevede che in sede di aggiudicazione della futura gestione siano previste anche una serie di iniziative “atte ad ampliare l’offerta per utenti ed interessati del settore, ad esempio con preparazione atletica, medicina sportiva e negozio interno di biciclette per trasformarlo quindi in un vero e proprio polo del ciclismo”. La vicenda Velodromo è ormai nota e ha visto un rimbalzo di responsabilità tra le passate amministrazioni comunali legate ad alcune criticità in fase di realizzazione: nel 2018, con l’intervento dell’allora governo gialloverde e in particolare del sottosegretario allo Sport Giancarlo Giorgetti, la giunta Fraccaro aveva “strappato” 1,8 milioni di euro per rimettere a nuovo l’impianto. “In realtà – spiega Togni – appena insediatici abbiamo capito che i lavori programmati e in fase di esecuzione a cura del Coni erano limitati al solo rifacimento della copertura e alla levigatura della pista ammalorata dalle infiltrazioni per un importo complessivo di 800 mila euro. Qualcosa è stato sottostimato e mal interpretato, ma vi sono stati anche problemi di comunicazioni tra enti”. La nuova giunta comunale di centrodestra si era quindi attivata per sbloccare la situazione richiedendo l’intervento della Prefettura ottenendo così, con il via libera dalla Procura della Repubblica, l’accesso “contingentat” all’impianto per 50 persone della Federazione Ciclistica al fine di garantire gli allenamenti in vista delle Olimpiadi di Tokio del 2021.
Il Comune è ora chiamato a sottoscrivere una convenzione con il Coni per le opere ancora da concludere per poi passare alla progettazione dell’appalto e all’esecuzione degli interventi previsti per metà anno (costo circa un milione di euro), tra rifacimento dell’impianto antincendio, dell’illuminazione e della centrale elettrica nonché integrazione di un sistema di rilevazione sotto la cupola e risanamento delle pareti dell’interrato. Per le tante società ciclistiche della zona che gravitano sul Velodromo non resta che pazientare ancora qualche mese.