Vanessa Ferrari: I Giochi mi attendono
La ginnastica artistica italiana ha ritrovato una stella: Vanessa Ferrari, 31 anni il prossimo 10 novembre, nonostante il periodo particolarmente negativo che l’ha costretta a ripetuti stop, volerà da protagonista a Tokyo.
La Coppa del Mondo di Doha ha infatti decretato la sua qualificazione ai Giochi Olimpici, che inizieranno a fine luglio. Dopo Beijing 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016, quella ormai alle porte sarà la sua quarta competizione olimpica: è un record assoluto per una ginnasta italiana, visto che il precedente primato apparteneva a Miranda Cicognani e Monica Bergamelli (tre a testa). L’esibizione a Doha, in effetti, è stata impeccabile: tre diagonali e D score di 5.9 sono bastate per volare a 14.266 punti, superando la collega Lara Mori (13.633 punti), anche lei in lizza per la qualificazione olimpica, ma superata appunto dalla bresciana. Per la seconda classificata, comunque, c’è ancora speranza: se Vanessa Ferrari entrasse nel quartetto che comporrà la squadra azzurra, il pass individuale andrebbe a Lara Mori. La decisione è nelle mani del dt Enrico Casella. Oggi gli applausi sono rivolti alla nostra Vanessa Ferrari. L’abbiamo intervistata per conoscerne le sensazioni e per fare un bilancio in vista degli imminenti Giochi Olimpici.
Vanessa Ferrari, il pass da record per la tua quarta Olimpiade è strappato. Quella di Doha che gara è stata? Quali sono state le tappe per raggiungere la qualificazione?
La gara è stata ricca di emozioni. Il percorso qualificante è iniziato ancora nel 2018, ma io non ero ancora pronta perché stavo recuperando dalla rottura del tendine d’achille, subita nel 2017. Ho iniziato il mio cammino verso Tokyo a febbraio 2019, anche se mi sono fermata per un’altra operazione ai piedi. Sono tornata nuovamente nel 2020, però l’arrivo della pandemia ha stravolto i piani: tutto è stato rimandato di un anno. Nel frattempo ho cercato di prepararmi per l’atto finale, la tappa di Doha, alla quale sono arrivata con un esercizio di valore notevole. Nel ranking, tra me e Lara Mori, era un testa a testa: l’unica paura era quella di sbagliare, perché se avessi fatto il mio esercizio correttamente non sarebbe stato possibile raggiungermi.