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Tokyo
di MARIA AVILA 26 lug 2021 13:29

Olimpiadi: la speranza arriva dai rifugiati

29 atleti da 11 Paesi, che vivono e si allenano in 13 paesi accoglienti, conformano la squadra olimpica per rifugiati, fa la sua seconda apparizione ai giochi Olimpici Tokyo 2020, Il gruppo gareggerà in 12 categorie sportive come atletica, badminton, boxe, nuoto, tra gli altri.

Secondo l’Internatinal Rescue Committe (IRC), un'organizzazione che fornisce aiuti ai rifugiati, o coloro che sono perseguitati per motivi etnici, politici o religiosi, nel 2015 il Comitato Olimpico Internazionale ha istituito un Fondo di emergenza per rifugiati da 1,9 milioni di dollari per le persone con status di rifugiato per unirsi a questo sport, e nello stesso anno un gruppo di atleti rifugiati è stato invitato a partecipare ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

L'organizzazione afferma che la Squadra Olimpica Rifugiati sta inviando un messaggio di solidarietà e speranza durante una crisi dei rifugiati di 82,4 milioni di persone che sono state sfollate con la forza in tutto il mondo entro il 2020, secondo i dati dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).

Perché la squadra olimpica dei rifugiati è importante? Con oltre 82 milioni di sfollati in tutto il mondo, viviamo nella peggiore crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale. La squadra olimpica dei rifugiati invia un forte messaggio di solidarietà e speranza. Il team mette in mostra l'incredibile talento di persone già straordinarie che hanno passato così tanta difficoltà nella loro vita, meritano il nostro tifo.

Quest'anno, i 29 atleti che compongono la squadra olimpica per rifugiati provengono da Afghanistan, Camerun, Eritrea, Iran, Repubblica Democratica del Congo, Siria, Sud Sudan e Venezuela. 

Abdullah Sediqi, dall'Afghanistan, ora residente in Belgio – Taekwondo

Ahmad Alikaj, dalla Siria, ora residente in Germania – Judo

Ahmad Badreddin Wais, siriano, ora residente in Svizzera – Ciclismo

Aker Al Obaidi, dall'Iraq, ora residente in Austria - Wrestling

Alaa Maso, dalla Siria, ora residente in Germania - Nuoto

Anjelina Nadai Lohalith, dal Sud Sudan, che ora vive in Kenya - Atletica leggera

Aram Mahmoud, dalla Siria, ora residente nei Paesi Bassi – Badminton

Cyrille Fagat Tchatchet II, camerunense, ora residente nel Regno Unito – Sollevamento pesi

Dina Pouryounes Langeroudi, dall'Iran, che ora vive nei Paesi Bassi – Taekwondo

Dorian Keletela, congolese, ora residente in Portogallo - Atletica leggera

Eldric Sella Rodriguez, venezuelano, ora residente a Trinidad e Tobago - Boxe

Hamoon Derafshipour, dall'Iran, che ora vive in Canada - Karate

Jamal Abdelmaji Eisa Mohammed, dal Sudan, ora residente in Israele – Atletica leggera

James Nyang Chiengjiek, dal Sud Sudan, ora residente in Kenya – Atletica leggera

Javad Mahjoub, dall'Iran, che ora vive in Canada - Judo

Kimia Alizadeh, dall'Iran, ora residente in Germania - Taekwondo

Luna Solomon, eritrea, ora residente in Svizzera - Sparatoria

Masomah Ali Zada, dall'Afghanistan, che ora vive in Francia - Ciclismo

Muna Dahouk, dalla Siria, ora residente nei Paesi Bassi – Judo

Nigara Shaheen, dall'Afghanistan, che ora vive in Russia – Judo

Paulo Amotun Lokoro, dal Sud Sudan, ora residente in Kenya - Atletica leggera

Popole Misenga, dalla Repubblica Democratica del Congo, che ora vive in Brasile - Judo

Rose Nathike Likonyen, dal Sud Sudan, ora residente in Kenya - Atletica leggera

Saeid Fazloula, dall'Iran, che ora vive in Germania - Canoa

Sanda Aldass, dalla Siria, ora residente nei Paesi Bassi – Judo

Tachlowini Gabriyesos, dall'Eritrea, che ora vive in Israele - Atletica leggera

Wael Shueb, dalla Siria, che vive in Germania - Karate

Wessam Salamana, dalla Siria, che vive in Germania - Boxe

Yusra Mardini, dalla Siria, ora residente in Germania - Nuoto

MARIA AVILA 26 lug 2021 13:29