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Brescia
di UMBERTO ZILIANI 15 nov 2019 11:54

Le discese perfette di Dada

L’ex sciatrice azzurra Daniela Dada Merighetti, oggi commentatrice per Eurosport, si racconta

Avremmo potuto sentire parlare delle sorelle Merighetti, come si parla delle sorelle Fanchini, visto che lo sci lo hanno masticato in famiglia e il talento non mancava; ma la sorte ha voluto che, fra le tre, la predestinata fosse Daniela, conosciuta nel mondo dello sci come Dada. Raggiungo Daniela al telefono, al ritorno dalla trasferta di Soelden, dove ha commentato la coppa del mondo di sci per il canale Eurosport. Daniela, che militava nel gruppo sportivo Militare delle Fiamme Gialle, è stata  campionessa di sci  in una delle specialità più pericolose: la discesa libera. Era il capitano della squadra nazionale azzurra femminile e solo da pochi anni ha smesso con il professionismo, dopo ben 228 presenze in Coppa del Mondo (con una vittoria, due secondi posti e tre gradini bassi del podio), tre Olimpiadi ( quarto posto ai giochi di  Sochi) e sette titoli italiani assoluti. La sua carriera è stata costernata anche da parecchi gravi infortuni.

Daniela, come si è avvicinata allo sci una ragazza di Fornaci?

Grazie a mio papà, che si era appassionato allo sci a Cervinia, dove mio nonno, per lavoro, si occupava di impianti idraulici; è lui ad aver tramesso la passione a me e alle mie sorelle! Ci portava sulle piste ogni week end.

Lei ha due sorelle, Marialuisa e Paola, anche loro appassionate di sci. Avremmo quindi potuto parlare delle sorelle Merighetti?

Ah ! (ride, nda), Marialuisa era molto dotata ed  era più forte di me: ha avuto allenatori che non l’hanno spronata all’agonismo, anche perché avrebbe dovuto, visto il grande impegno che richiede, sacrificare qualche dieci a scuola, ma a lei questa cosa, conoscendola, non sarebbe andata bene. Paola, invece, era brava ma meno grintosa, forse non aveva tutta la passione che avevamo noi.

Lo sci è uno sport molto traumatico e lei ha avuto parecchi infortuni, come ci si riprende fisicamente?

E’ difficile e molto dura,  ma con tanta fisioterapia si riesce. Essendo professionisti, possiamo dedicare il 100% del tempo al recupero fisico. La fisioterapia è importantissima, solo con quella si recupera.

Che consigli darebbe a dei giovani sportivi?

La prima cosa che consiglierei è di scegliere uno sport che li faccia divertire e non solo perché l'hanno scelto mamma e papà; poi, con l’impegno, i risultati arrivano e, quando arrivano,  è bellissimo.

La vittoria più bella?

L’unica in Coppa del Mondo a Cortina D’Ampezzo. La più bella per vari aspetti: la giornata era stupenda, la pista perfetta e c’era tutta la mia famiglia a sostenermi: non potevo chiedere altro.

Cosa fa “Dada” Merighetti ora ?

Sono un appuntato scelto della Guardia di Finanza a Brescia. Sto in ufficio dal lunedì al venerdì. Nel weekend commento le gare di sci, dallo studio di Milano, per il canale Eurosport.

Con che allenamento ci si prepara ad una stagione sciistica?

Con tantissimo lavoro fisico. Si sta fermi solo un mese, da quando  finisce  la stagione precedente, poi si comincia con la preparazione atletica che può comprendere tante cose: bicicletta, nuoto e camminate in montagna... tutto lavoro di resistenza, tanto lavoro “a secco” come diciamo noi, oltre alla palestra, che si fa tutti i giorni.

Chi sono le ragazze della squadra azzurra femminile che sente ancora?

Le sorelle Fanchini alle quali sono legata anche da un rapporto di amicizia, perchè abbiamo passato tanti anni insieme, Hanna Schnarf e  Verena Stuffer. Inoltre sono rimasta molto amica anche di alcune ragazze che erano in squadra con me all’inizio della carriera: Chiara Maj, Lucia Mazzotti e Magdalena Planatscher su tutte.

Mi dica la verità, non ha mai avuto paura a scendere a quella velocità?

All’inizio sì. Dopo più ne fai e meno timore hai. Ho più paura a vedere i salti dal trampolino, anche se poi gli atleti di quella specialità mi dicono che loro,  alla nostra  velocità, non scenderebbero mai! Abitudine.

Qual era l’ultimo pensiero prima che il cancellino si aprisse?

Pensa positivo, fai quello che sai fare.

Mette ancora gli sci ?

Ogni tanto sì, certo! Ma nelle piste con i turisti non si può andare veloci come nelle gare, quindi mi diverto un po’ meno. Scherzi a parte, mi diverte ancora sciare in compagnia con gli amici, cosa che ho potuto fare pochissimo quando ero atleta, perché sciavo solo per allenarmi.

UMBERTO ZILIANI 15 nov 2019 11:54