lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di MARIO NICOLIELLO 24 lug 2024 13:33

Lamberti: una dinastia vincente

L’avventura di Giorgio Lamberti ai Giochi olimpici, tra Seul 1988 e Barcellona 1992, non è stata gratificante sul piano dei risultati, ma adesso, a distanza di 32 anni dall’ultima volta, il cognome Lamberti torna d’attualità all’ombra dei cinque cerchi con la contestuale presenza a Parigi dei due figli di Giorgio e Tanya Vannini, Matteo e Michele.

Così si torna a parlare di Olimpiadi nella famiglia natatoria bresciana, con il padre che non sta nella pelle quando pensa alla partenza imminente dei due pargoletti per la Francia. “Quando ho saputo della convocazione di entrambi – racconta Giorgio – ho provato una gioia profondissima e una soddisfazione immensa. Mi sono emozionato come i giorni in cui sono nati, quindi molto di più rispetto a quando io vincevo le medaglie nuotando”. Campione e primatista del mondo, Giorgio più che alle prestazioni pensa al risvolto umano della trasferta parigina. “Auguro a Matteo e Michele di potersi divertire e di trascorrere dentro il villaggio un’esperienza unica che si porteranno per sempre dentro. Mi piacerebbe se riuscissero a godersi ogni momento di questa avventura che in pochi hanno la possibilità di vivere”. Da tecnico che ha lanciato ambedue i discendenti nell’ambiente del nuoto, Lamberti Senior si aspettava la doppia convocazione. “Dopo le gare del Sette Colli ho capito che tutti e due avrebbero avuto grosse chances di farcela. Michele è stato eccezionale nel dorso e ha consolidato il suo ruolo di vice Ceccon. Ai Giochi, se vorrà andare in finale nei 100 dorso, dovrà superarsi, mentre in staffetta decideranno i tecnici se utilizzarlo solo in batteria o anche nell’eventuale finale. Per Matteo si tratta di una soddisfazione indicibile dopo tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare. Il 3’46”8 di Roma, unito al fatto di essere stato il migliore degli italiani, lo ha portato ai Giochi nei 400 stile libero. A Parigi entrare in finale sarà proibitivo, ma dovrà andare lì a combattere”. Per diventare grandi Matteo e Michele hanno lasciato Brescia, una scelta concordata con la famiglia. “Le decisioni sono state prese insieme a Tanya e sono state la naturale conclusione del percorso di crescita. Da piccoli avevo detto loro che prima sarebbe venuta la scuola, poi il nuoto. Così fino alla maturità li abbiamo seguiti noi, poi ognuno ha preso strade diverse, cercando l’ambiente più stimolante. Un atleta che ha potenzialità non può allenarsi a casa. Se avessimo avuto l’egoismo di trattenerli con noi, non avremmo fatto il loro bene”.

Fin qui il padre, ma anche i figli vogliono dire la loro. Matteo, venticinquenne dei Carabinieri, allenato a Livorno da Stefano Franceschi e specialista del mezzofondo, nuoterà i 400 stile libero il primo giorno di gare, sabato 27: “Dovrò saltare la cerimonia d’apertura, un po’ mi scoccia, ma non ho alternative. Devo essere pronto la mattina dopo alle 11 e dovrò migliorare abbondantemente il mio personale di 3’46” se voglio acciuffare la finale. Penso che per essere nei primi otto servirà andare sotto i 3 minuti e 45”.

Michele, ventitreenne delle Fiamme Gialle, allenato a Verona da Alberto Burlina, sarà impegnato nei 100 dorso il 28 luglio: “Dopo la cerimonia avrò un giorno di pausa, quindi potrei parteciparvi, ma è ancora tutto da decidere. Lo capirò quando arriveremo a Parigi mercoledì 24. L’obiettivo minimo sarà entrare tra i sedici semifinalisti dei 100 dorso, il sogno nascosto è essere in finale, per far ciò è necessario limare più di un decimo al tempo personale, perché penso occorra nuotare sotto i 53 secondi. È un tempo importante, ma nulla è impossibile”.

Per entrambi l’obiettivo della trasferta è migliorare il personale, la cosa che i genitori hanno insegnato loro sin da piccoli. “Mamma e papà non mi hanno imposto di fare nuoto, infatti fino alle scuole medie il mio sport preferito era il tennis e i miei idoli Federer e Nadal, poi al liceo mi sono specializzato in piscina” dice Matteo, mentre Michele aggiunge: “Quando gareggiava papà non amava la presenza dei genitori in tribuna, quindi credo che non dovrebbe venire a vederci in Francia. Le raccomandazioni comunque ce le ha già date: divertirci e goderci ogni momento della trasferta. È orgoglioso di quello che abbiamo fatto e adesso toccherà a noi ripagarlo con belle prestazioni in acqua”. Matteo potrebbero essere schierato anche nella 4x200, mentre Michele è in ballo per la frazione a dorso delle staffette miste.

MARIO NICOLIELLO 24 lug 2024 13:33