Il sogno di tornare protagonista
Verso la fine degli anni Ottanta, nel panorama cittadino, si faceva spazio tra gli sport tradizionali l’hockey su prato. Abbiamo incontrato un talento di casa nostra, Daniela Possali, classe 1986, che, dopo le giovanili a Brescia, ha giocato a Roma e a Pisa. In Europa, ha militato quattro anni a Rotterdam e al Laren Club, dove ha vinto il campionato indoor hoofdklaase. Da allenatrice ha poi guidato la squadra maschile Mori Uhc Adige e le femminili Cernusco e Padova; ma è stata anche coach della nazionale Under 19 maschile e Under 16 e 21 femminile. Daniela Possali, che nella vita ora è personal trainer, è in attesa di una chiamata per ritornare ad allenare.
Il movimento oggi come sta?
Sta un po’ perdendo: i numeri sono cambiati, i giocatori stanno diminuendo, soprattutto nell’ambito femminile. C’è poca pubblicità, poca visibilità e poca capacità della Federazione nello scegliere i canali opportuni per incentivarlo. Mancano i progetti di sponsorizzazione e la copertura media.
E a Brescia?
La squadra maschile milita in A2 e c’è un settore giovanile, ma i numeri sono bassi. Non c’è una squadra femminile. Mi piacerebbe tornare a Brescia e dare il mio supporto. A Trento, ero sia allenatrice che direttore sportivo. Siamo entrati nelle scuole, abbiamo fatto pubblicità e creato un campo estivo. In questo modo, i numeri sono cresciuti.
Come si è avvicinata all’hockey?
Alle medie giocavo a basket e un professore, essendo dirigente di una squadra, aveva chiesto alla classe se volessimo provare con l’hockey. Mi sono appassionata e dopo poco ho iniziato a giocare nelle categorie più alte, fino alle nazionali.
Dopo l’esperienza a Brescia, sono arrivate Roma e Pisa…
A Brescia, la società aveva chiuso i battenti, quindi ho scelto di trasferirmi a Roma, in una squadra di livello, dove potevo crescere e migliorami come atleta. Purtroppo, un infortunio (rottura del crociato, ndr) mi ha impedito di giocare il mondiale indoor con la nazionale. Poi l’esperienza all’estero, in Olanda, e il trasferimento in Toscana. A Pisa la squadra era giovane, ho segnato tanto e supportato con l’esperienza le mie compagne nella crescita sportiva.
Daniela, convinca i ragazzi a provare l’hockey su prato…
In questa “famiglia”, ci sono la serietà e la voglia di far divertire i propri figli. C’è appartenenza e i ragazzi vengono ben seguiti. Il focus principale non è diventare un atleta internazionale, ma divertirsi.