Il Giro nel Bresciano raccontato da Colbrelli
Week-end bresciano per il Giro d’Italia numero 107, che sabato vivrà l’appuntamento contro il tempo sul traguardo di Desenzano, mentre domenica da Manerba del Garda scatterà il tappone alpino con arrivo a Livigno. Il testimonial delle due prove è Sonny Colbrelli, attuale direttore sportivo della Bahrain Victorious, che racconta alla Voce del Popolo le caratteristiche delle due frazioni made in Brescia.
“Sono due tappe molto impegnative, disegnate per essere decisive nell’economia del Giro, anche se per come si sono messe le cose dopo la prima settimana ormai la maglia rosa sembra già assegnata a Tadej Pogacar”.
Sabato il primo atto sarà una cronometro individuale di 31 chilometri e 200 metri da Castiglione delle Stiviere a Desenzano del Garda. Partenza del primo corridore alle 13.20, rilevamenti cronometrici intermedi fissati a Solferino e alla Torre di San Martino, arrivo dell’ultimo in via Anelli intorno alle 17.10. Sulla carta una tappa a cronometro tendenzialmente pianeggiante con diverse ondulazioni al suo interno. Si attraversano pochi centri abitati in una serie di lievi saliscendi tutti leggermente a scendere verso la riva del Benaco. “Il favorito è l’azzurro Filippo Ganna, che dovrà dimostrare di aver digerito la sconfitta patita nella precedente crono tar Foligno e Perugia. In Umbria Pogacar lo ha sconfitto sfruttando la salita finale, adesso siamo di fronte a un disegno completamente piatto, adatto agli specialisti, quindi penso che Ganna possa prendersi la rivincita”.
Domenica il secondo atto si svilupperà da Manerba del Garda a Livigno per complessivi 222 chilometri. Partenza dal lungolago Olivari alle 10.25, arrivo in saluta a Mottolino verso le 17.15, dopo aver superato altri quattro Gran Premi della Montagna, a Lodrino dopo 37 chilometri, il Colle di San Zeno dopo 64, l’iconico Passo del Mortirolo dal versante di Monno al 155esimo chilometro e il Passo di Foscagno a nove chilometri dall’arrivo. Una tappa di alta montagna con un passaggio e il traguardo sopra i 2000 metri, dove la risalita della Val Camonica è l’unico momento di respiro. Esordio al Giro per il Colle San Zeno la cui discesa è lunga e impegnativa. “È la frazione più lunga di questo giro, per definizione quella votata alle fughe da lontano. Con cinquemila metri di dislivello è la tappa ideale per gli attaccanti, perché le ascese non sono impossibili. Mi auguro che non ci sia neve in quota e che l’arrivo in cima possa essere confermato”. Al Colbrelli corridore la frazione sarebbe piaciuta particolarmente: “Si parte dal paese dove abito e si transita da Casto, dove sono cresciuto, sono strade che ho nel cuore”. Per il Sonny dirigente invece al Giro serve una scossa: “Mi auguro che il periodo possa essere spostato in avanti di qualche settimana, perché a maggio ormai la neve sulle cime alpine è una costante e il rischio di cambiamenti all’ultimo minuto è troppo alto”.
@Foto dalla pagina ufficiale di Facebook del Giro d'Italia