Da Capo di Ponte a Matera
Sito Unesco d’Italia e nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, la Polisportiva Disabili Valcamonica - con il sostegno e la collaborazione di Comunità Montana e Bim di Vallecamonica e Centro Camuno di Studi Preistorici - ha compiuto un’impresa che ha unito ancor di più due terre che già avevano molto da condividere
Un viaggio speciale ha unito Capo di Ponte a Matera. Nel 40esimo anniversario dalla nomina della Vallecamonica a primo Sito Unesco d’Italia e nell’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, la Polisportiva Disabili Valcamonica - con il sostegno e la collaborazione di Comunità Montana e Bim di Vallecamonica e Centro Camuno di Studi Preistorici - ha compiuto un’impresa che ha unito ancor di più due terre che già avevano molto da condividere: su tutto, oltre al riconoscimento Unesco, la pietra e la tradizione artigiana. Partiti dalla Valle dei Segni, i dieci partecipanti hanno raggiunto i Sassi di Matera in una settimana fatta di fatiche, incontri, cultura e inclusione.
Ideato dall’atleta camuno Mirco Bressanelli, il viaggio ha coinvolto anche Giuseppe Romele, Andrea Ghirardi, Emanuele Bersini, Alberto Zin - atleti che hanno attraversato l’Italia in handbike, carrozzina a spinta, tandem per non vedenti - oltre ad Angelo Martinoli e Roberto Gheza, ai volontari Pietro Felloni, Leo Bellesi e Luciano Pedretti. In tutto 1.200 km, su un percorso scandito da 8 tappe, nel corso delle quali Enti, Amministrazioni e Associazioni locali hanno accolto calorosamente la delegazione camuna e, a vario titolo, hanno concesso il proprio patrocinio, donato supporto, tempo e ospitalità, garantito la propria presenza e partecipazione, dimostrando di aver compreso il potente messaggio che l’iniziativa intendeva veicolare. Tra le altre città, l’impresa ha toccato anche Amatrice e località delle Marche e dell’Abruzzo colpite dal terremoto, rivelandosi molto più di un semplice tour sportivo. “Sullo sfondo un’Italia che si svela e si mostra sempre più bella, varia e sorprendente ad ogni curva: scovare la bellezza ovunque ha aiutato non poco la nostra marcia” hanno scritto gli atleti sul loro diario di bordo, reperibile sul sito www.vallecamonicaccessibile.it.