Da 70 anni in volata
Un importante traguardo, quello tagliato dal bresciano, leggenda del ciclismo, Fausto Bertoglio, vincitore del Giro d’Italia nel 1975. Nello stesso anno vinse il Giro di Catalogna
Il 13 gennaio scorso Fausto Bertoglio ha festeggiato i suoi 70 anni. È nato a Brescia pochi anni dopo la fine della guerra, anni buoni dove la gente con le mani rimboccate stava ricostruendo l’Italia. Lo stesso giorno, nel 1970, nascerà, a Cesena, un altro grande del ciclismo: Marco Pantani.
La passione per la bicicletta lo contagia ben presto ed avendo buoni maestri ed amici (Antonio Zanola del Pedale Bresciano, Pierfranco Vianelli, Giovanni Rizzo ed Eugenio “Fangio” Pasolini) riesce ben presto a primeggiare: nel 1965 è campione italiano esordienti, ma qualche giorno prima, davanti al grande Dancelli, aveva conquistato anche la corona provinciale. Ma l’impresa da incorniciare è la vittoria nel Giro Ciclistico d’Italia del 1975. Partito come gregario di Giovanni Battaglin, anche se erano assenti Moser e Merckx, fra i pretendenti c’erano Galdós, Baronchelli, Panizza, Gimondi e Battaglin, nella cronoscalata del Ciocco si esalta, mentre il suo capitano ha un ritardo di quasi due minuti e perde la maglia rosa e la serenità, e, poi, il giorno dopo, crollerà. Con la squadra, ora, tutta per sè, Bertoglio porta la maglia rosa fino all’ultima tappa che si conclude il 7 giugno al Passo dello Stelvio. Indimenticabile la radiocronaca dell’impresa che tenne col fiato sospeso non solo tutti i bresciani, ma emozionante il racconto scritto in serata, e a ruote sgonfie, dal tifoso Luigi Giacobetti: “All’uscita di ogni tornante, sospinto dal boato della folla, Galdós accelera in micidiali progressioni alle quali Bertoglio risponde colpo su colpo, anzi talvolta affiancandolo…”. Fausto lascerà la vittoria di tappa allo spagnolo, ma vincerà il Giro. Nello stesso anno vinse anche il Giro di Catalogna. E l’anno dopo avrebbe potuto bissare la vittoria nella corsa italiana, ma per colpa di 4 forature nella tappa di Comano arrivò solo 3°; in compenso fu 9° al Tour de France. Ora vive serenamente a San Vigilio di Concesio accogliendo amici e clienti nella sua bella bottega dedicata al ciclismo che gestisce assieme al figlio Andrea, attorniato dalla moglie Giuseppina, anche lei ex ciclista, e dall’altro figlio Paolo, per due anni ciclista professionista, che gli ha dato la nipotina Lorena.