Con gli scacchi nel sangue
Al suono squillante della campanella, ha preso avvio la terza conviviale, online, del Panathlon Club di Vallecamonica. Due gli ospiti della serata: Marina e Sabino Brunello, i fratelli dall’eccezionale talento negli scacchi, con il sangue un po’ camuno e un po’ bergamasco, essendo entrambi residenti a Rogno.
“Ho iniziato a giocare all’età di 5 anni grazie agli insegnamenti di mio fratello Sabino – spiega Marina Brunello – .Guardando dall’esterno, si potrebbe dire che per giocare a scacchi bisogna essere molto razionali, ma in realtà c’è anche un lato molto creativo: spesso, la scelta di cosa giocare è data dall’emozione che ti dà una mossa piuttosto che un’altra oppure dall’intuito. Questi due elementi sono puramente soggettivi e poco razionali”. Tutte le partite sono novità: nessuna partita è uguale alle altre. Molto dipende dall’umore, dalla competizione, dall’intuito e dalla preparazione. “Gli allenamenti sono di 30-35 ore alla settimana e prevedono partite, ma anche studio, lettura, analisi di partite svolte” racconta Marina Brunello. Gli scacchi sono una grande scuola di vita: insegnano, per esempio, a prendersi le proprie responsabilità e a chiedersi sempre le motivazioni delle proprie azioni. “Nella nostra disciplina ci sono alti e bassi. Negli scacchi, puoi prendertela solo con te stesso se sbagli, non esistono altre scuse. È una disciplina dove c’è tutto: devi essere preparato sul piano tecnico, agonistico, atletico e psicologico” spiega Sabino Brunello.
Il contatto fisico con l’avversario risulta essere fondamentale. “Tra virtuale e reale non c’è paragone. Lo scacchista ha bisogno di vedere l’avversario, i gesti, il linguaggio del corpo, gli sguardi…” riferisce Sabino. Marina e Sabino sono entrambi Gran Maestri della disciplina. “Si diventa Gran Maestri con 2500 punti Elo tra i maschi e 2300 tra le ragazze – spiega Marina – In Italia, ci sono 8 donne ad un certo livello e più o meno formano il 10% degli scacchisti”. Tuttavia, “non ci sono discriminazioni – ha aggiunto Sabino – è puramente un fatto di cultura sportiva”.
Un palmares davvero di valore quello dei due fratelli Brunello, orgoglio camuno e italiano nel mondo per il loro talento negli scacchi. Marina Brunello è nata nel giugno del 1994 e, nonostante la sua giovane età, ha partecipato a numerose competizioni nazionali, europee e internazionali, tra cui sette Olimpiadi, vincendo la medaglia d’oro a Batumi nel 2018. Nel 2011, è stata insignita del premio di Alfiere della Repubblica da Giorgio Napolitano. Sabino, Gran Maestro dal 2007, è specializzato nelle gare a cadenza rapida, anche se è salito spesso sul podio sia in competizioni individuali sia in quelle a squadre; inoltre, è anche autore di alcuni libri sulla disciplina. Con i fratelli Brunello, l’Italia ha diffuso nel mondo l’amore per gli scacchi ma, ancor più nel profondo, il sentimento nei confronti delle tradizioni di famiglia.