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Roma
14 ago 2016 10:12

Maria Assunta è grande segno di libertà, di storia vissuta alla luce della Bellezza

In questo periodo di ferie, inoltrate o incipienti, la Liturgia di Maria Assunta apre uno spiraglio nelle dolorose tenebre che ci circondano e ci dona di contemplare la Bellezza in quella luce che promana dalla “Donna vestita di sole”

Il nostro vissuto sembra anestetizzato dalla crudezza delle notizie e delle informazioni che ci piovono addosso, posto che non ci abbia già reso inerti dinanzi alla sofferenza altrui che, però, in un attimo può diventare la nostra. Anche il solo elenco fa raccapricciare. È una difesa per poter vivere? In Italia non siamo in stato di guerra, dalla fine della II guerra mondiale a tutt’oggi, generazioni non hanno sperimentato simili frangenti. Papa Francesco dimostra uno sguardo che coglie tutto e tutti e senza infingimenti denuncia la realtà in atto della “Terza guerra mondiale a pezzi”. Sembriamo in preda ad una forsennata gara di potere e di distruzione, cieca e sorda dinanzi al bene comune e al bene personale di ciascuno. Chi crede come può trovare la pace? Come può adoperarsi perché la pace fiorisca?

Non a tutti è dato di concorrere al bene comune con azioni o decisioni che siano visibilmente determinanti. Su tutti invece grava la responsabilità di sim-patizzare, cioè di patire insieme e di intercedere con il servizio e la preghiera. Il Creatore non vuole per noi un mondo in subbuglio ed insanguinato ma indica il cammino per giungere a guardare tutto e ogni persona con il Suo sguardo e ad agire di conseguenza. In questo periodo di ferie, inoltrate o incipienti, la Liturgia di Maria Assunta apre uno spiraglio nelle dolorose tenebre che ci circondano e ci dona di contemplare la Bellezza in quella luce che promana dalla “Donna vestita di sole”.

Non è indulgere ad un vago senso materno per trovare protezione oppure uno scansare elusivo dalla realtà. Piuttosto è uno scendere più a fondo, appellandosi a quanto sta veramente a cuore (luogo decisionale nella persona per la Scrittura) ad ogni persona nel tratto di pellegrinaggio terreno concesso. Può anche sembrare un linguaggio misterioso o arcano ma è il linguaggio della fede, di quel Amen che possiamo pronunciare insieme con Lei guardando al Padre.

È via di verità sulla e per la persona umana, cui è dato di poter guardare al traguardo muovendo dai propri passi quotidiani. Il Signore Gesù con la sua Incarnazione e il dono della Sua vita ha conquistato la libertà, non quella fasulla che coincide con il soddisfare capricci e voglie ma quella autentica, quella postura interiore che si rivela regale e che connota i suoi discepoli. Dove per regnare si intenda servire, fino alla morte di croce ma anche fino alla sua esaltazione. Il Padre infatti lo ha fatto entrare nel Suo regno.

Quando denominiamo Maria con il titolo di Assunta intendiamo proprio questo e Giovanni Paolo II lo ha espresso chiaramente: “Maria, serva del Signore, ha parte in questo Regno del Figlio. La gloria di servire non cessa di essere la sua esaltazione regale: assunta in Cielo, ella non termina quel suo servizio salvifico, in cui si esprime la mediazione materna, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti”.

Solo qui possiamo riporre e fondare la nostra speranza, certi della partecipazione alla gloria futura, alla Bellezza eterna, che però non solo non distoglie dal nostro servire, qui ed ora, ma anzi sprona all’ascolto, all’aiuto, alla preghiera d’intercessione, per ciascuno e ciascuna di noi che subisce la violenza della guerra e che non può contemplare la Bellezza dell’Assunta nella sua gloria ma solo anelarvi con tutte le forze.

Con Lei, la Madre del Salvatore e nostra, il tempo penetra già nell’eterno. Acquista una dimensione che spezza ogni groviglio di potere, che disintegra l’egoismo, la volontà di dominio che dissennatamente sconvolge la nostra esistenza.

Maria Assunta è grande segno di libertà, di storia vissuta alla luce della Bellezza. È profezia perché annuncia quanto il Signore, misteriosamente nella sua misericordia, ha preparato per noi tutti e che possiamo, magari a tentoni, cogliere a barlumi. Possiamo nella sua luce gloriosa, diventare a nostra volta luce gloriosa che si espande in tutto l’universo, che lenisce ogni dolore e diventa serva di una realtà in cui gli innocenti pagano per la brama di dominio e di potere di pochi. Maria Assunta, Bellezza di gloria eterna. Rivolgiamoci a Lei con le parole del nostro grande poeta Dante: "Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre sua disïanza vuol volar sanz’ali. La tua benignità non pur soccorre. A chi domanda, ma molte fiate. Liberamente al dimandar precorre".

14 ago 2016 10:12