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di MASSIMO VENTURELLI 02 gen 2015 00:00

La strana legge degli auguri

Tra Natale e il nuovo anno i cellulari degli italiani intasati da messaggi più o meno probabili

Nei giorni scorsi, tra la vigilia di Natale e l'1 gennaio, il mio cellulare (come quello di altri milioni di italiani) ha vissuto quello che si potrebbe definire stress da superlavoro. Centinata di messaggi, di post, di tweet e di conversazioni su Whatsapp (si scrive così???) l'hanno costretto a un vero e proprio tour de force. Il motivo? Molto semplice: il giro di auguri che puntualmente scatta in questo periodo dell'anno.

Auguri di amici vicini e lontani, di persone incontrare per motivi di lavoro, di semplici conoscenti. Ma anche quelli di chi, probabilmente, decide di augurare un santo Natale e un sereno anno nuovo a tutti i contatti memorizzati nel proprio dispositivo. Certo, anche questi, alla fine, sono auguri graditi, quanto sinceri e sentiti è difficile dirlo.

Anche perché a differenza di quelli degli amici più stretti che, proprio in virtù di un legame che è forte, si limitano a inviarti un semplice "Tanti auguri", quelli mandati in serie sono molto spesso lunghi, frutto di un "copia incolla" di messaggi augurali ricevuti per altre vie o di interminabili citazioni di pagine di prosa o di poesie di autori più o meno probabili. Che esista una regola matematica che guida gli auguri natalizi e per l'anno nuovo? La lunghezza del messaggio augurale è inversamente proporzionale all'intensità del rapporto che lega le persone: più è blando il secondo più lungo deve essere l'augurio da inviare. Può essere? Mah!

In questi giorni, immagino che sorte analoga sia toccata anche a tantissime altre persone, ho avuto così modo di conoscere autori a me perfettamente sconosciuti, di leggere poesie di cui (mea culpa) ignoravo l'esistenza e di prendere atto della messa in circolo di tanti aforismi di filosofi e pensatori delle estrazioni più varie.

A tanti, lo ammetto, non ho avuto il coraggio di rispondere. Non si tratta di scortesia ma soltanto del disagio che prova chi si trova a dover rispondere a auguri così importanti. Basta un semplice "grazie, ricambio" o occorre un sforzo quanto meno pari al tenore di quello messo in campo da chi ha impiegato il suo tempo per cercare la citazione ad effetto?

Per gli amici più cari la soluzione l'ho trovata. Per tutti gli altri prometto che provvederò entro l'Epifania. Chissà, magari nei giorni che separano dal 6 gennaio riuscirò a sentire o a leggere qualcosa di originale...
MASSIMO VENTURELLI 02 gen 2015 00:00