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di ADRIANO BIANCHI 14 set 2017 11:54

Grazie don Luciano, siamo stati bene

Chissà se qualcuno ha calcolato quante migliaia di bresciani hanno ricevuto un abbraccio dal vescovo Monari in questi dieci anni. “Piacere, Luciano”. Un sorriso aperto, una mano tesa e appunto, non raramente, un abbraccio caloroso, hanno caratterizzato il nostro quotidiano incontro con il Vescovo venuto da Sassuolo

Chissà se qualcuno ha calcolato quante migliaia di bresciani hanno ricevuto un abbraccio dal vescovo Monari in questi dieci anni. “Piacere, Luciano”. Un sorriso aperto, una mano tesa e appunto, non raramente, un abbraccio caloroso, hanno caratterizzato il nostro quotidiano incontro con il Vescovo venuto da Sassuolo. Ora è giunto il tempo dei saluti, del grazie, dell’affidarsi reciproco al Signore che accompagna ogni passo dell’esistenza. Domenica 17 settembre pregheremo con lui in Cattedrale al termine del suo servizio episcopale a Brescia.Cosa ci lascia il vescovo Luciano? Primo di tutto la passione per il Vangelo. “Vorrei che fosse l’eredità più grande”. L’ha ripetuto al clero in Cattedrale, a noi in questi giorni dalle colonne del settimanale. L’ha detto a tutti. E noi l’abbiamo visto. Soprattutto nello stile evangelico di una vita umile, sobria, quasi mistica. Nello scorrere degli incontri di paese in paese, di parrocchia in parrocchia, di casa in casa che hanno segnato questa sua stagione con noi. Ha donato questa passione con la convinzione che il Vangelo rende tutti, non solo i credenti e non solo le persone, ma anche la società più autenticamente umana e migliore. Monari ci lascia un Vangelo di cui andare fieri. Ma cosa ci ha insegnato? Anzitutto che la Parola è capace di entrare nella vita e darle un nuovo sapore. Forse la nota più distintiva del suo episcopato sta nella capacità di Monari di raccordare e intrecciare il senso profondo della Parola di Dio con l’esistenza degli uomini e le vicende del quotidiano. Il Vescovo lascia a Brescia un tesoro di predicazione, omelie, interventi, articoli, testi, lettere. Una fonte dallo stile letterario mai banale e dal tratto sapienziale.

Monari è stato un autorevole interprete del tempo presente, ispirato dalla fede e dall’amore per gli uomini. Un tratto che anche la città ha voluto riconoscergli con la consegna del Grosso d’Oro nei giorni scorsi. È inevitabile, poi, che ci sia in queste giornate di saluto anche qualche rimpianto. Anche nel cuore del Vescovo ci sono certamente cose che sarebbero forse potuto essere diverse o migliori. Chi rimprovera a Monari poca decisione nel governo riconosce però che all’autorità egli ha sempre preferito l’autorevolezza, l’attesa e il rispetto all’efficienza, la preghiera allo zelo. Un episodio emblematico fu la richiesta di quel prete che in Consiglio presbiterale suggerì al Vescovo di “usare un po’ di più il pastorale”. Monari sorrise benevolmente. Con lui molto abbiamo camminato. Molti, certamente, restano i nodi da sciogliere per il futuro. La sfida più grande sarà affrontare, come già ricordava il Papa a Firenze nel 2015, ”non un’epoca di cambiamento, ma un cambiamento d’epoca”. Il vescovo Luciano ci ha orientato verso l’essenziale, forse a mons Tremolada toccherà l’onere di attivare qualche scelta ancor più concreta che tenga conto della complessità che ci attraversa. C’è chi sostiene che in questo passaggio episcopale la Chiesa bresciana viva una certa stanchezza, forse rassegnazione. Può darsi. Ci sarà bisogno di dar voce a nuovi stimoli, risorse, persone... Perché no? Nulla è eterno se non Dio solo. Tutti in fondo siamo utili. Nessuno è indispensabile. Il vescovo Luciano con la sua umiltà e il tipico distacco dalle cose mondane ci ha insegnato a puntare alla sostanza, al cuore, al centro, alla comunione. Il resto non l’ha mai appassionato. Ora inizia per lui il tempo dell’intercessione lontano geograficamente da Brescia, ma non lontano dall’affetto dei bresciani. Siamo certi che, sollevato dalle responsabilità dirette del ministero episcopale, avrà più tempo e modo di pregare per noi, di intercedere per Brescia e la sua gente. Grazie don Luciano anche per questo. Con te siamo stati bene. 

ADRIANO BIANCHI 14 set 2017 11:54