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di LUCIANO ZANARDINI 07 gen 2015 00:00

Chi differenzia?

A Brescia prima ancora di prendere una decisione, forse sarebbe opportuno tappezzare la città di manifesti (si è perso molto tempo negli ultimi 10 anni) per aiutare la cittadinanza a differenziare

l futuro della raccolta dei rifiuti a Brescia è molto incerto. Il dibattito politico si è arenato e la città non si è ancora confrontata sul tema, ma nel 2015 è attesa la decisione del consiglio comunale. Il dato è che la raccolta differenziata a Brescia è ferma al 38% quando l’obiettivo fissato dalla normativa è il 65% da raggiungere entro il 2016 e questo solo grazie alla legge di stabilità 2014 che ha fatto slittare le scadenze.

Mentre in città ci si divide tra chi opta per il porta a porta e chi per il sistema a calotta, nelle scorse settimane l’assessore all’ambiente Fondra aveva ipotizzato l’adozione di un sistema ibrido: porta a porta per la plastica, il vetro e la carta, cassonetti a calotta per l’indifferenziato e l’organico. Tra i principali fautori del porta a porta, ci sono Brescia per Passione, Al lavoro con Brescia e il Movimento Cinque Stelle; il Pd, per il momento, non sembra avere raggiunto una posizione univoca, mentre la Lega Nord opta per il sistema a calotta; Forza Italia preferirebbe proseguire sulla strada attuale. Va da sé che una decisione va presa.

Certo è che il sistema del porta a porta richiede uno sforzo non indifferente da parte dei cittadini, ma ha anche bisogno di misure adeguate. I sostenitori di questo sistema presentano i dati incoraggianti raggiunti da molti Comuni franciacortini e aggiungono i risultati “vincenti” della sperimentazione adottata in altri grandi Comuni della Lombardia (Mantova, Monza, Sondrio...). Nel Bresciano abbiamo visto che molti cittadini (di Gussago solo per fare un esempio) pensano bene di scaricare ogni mattina i loro rifiuti nel Comune capoluogo per evitare la differenziata prevista dai loro amministratori. È innegabile, quindi, che, al di là dei numeri e delle percentuali, serva uno sforzo culturale, altrimenti si corre il rischio di posticipare il problema.

Ecco allora che a Brescia prima ancora di prendere una decisione, forse sarebbe opportuno tappezzare la città di manifesti (si è perso molto tempo negli ultimi 10 anni) per aiutare la cittadinanza a differenziare. Anche così la differenziata è possibile, ma va incentivata. Nessuna preclusione nei confronti dei sistemi da mettere in campo, ma vanno giustamente tenute in considerazione alcune note: la raccolta dell’umido e del materiale organico deve essere garantita due volte alla settimana per evitare di complicare la vita a chi vive nei condomini; il sistema a calotta è costoso e intelligente al tempo stesso, ma ha senso se mette nelle condizioni di far risparmiare il cittadino che differenzia bene e che, quindi, conferisce meno spazzatura nel contenitore dell’indifferenziata; le abitudini vanno educate ma non si possono stravolgere dall’oggi al domani, altrimenti purtroppo ci si ritrova a dover fare i conti con i rifiuti ai bordi delle strade.
LUCIANO ZANARDINI 07 gen 2015 00:00