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Siria
di CLAUDIA MORANDINI 10 feb 2017 11:33

La solidarietà si fa concretezza

L'impegno quotidiano della onlus We Are in un contesto di guerra come quello siriano

Si chiama We are onlus. Sono un piccolo gruppo di persone che si conoscono, si parlano, si muovono insieme. Insieme decidono obiettivi e strategie. La sede è a Bologna, ma due persone del direttivo abitano nel Bresciano. A Corte Franca Mirta Maria Neretti, la vicepresidente della onlus, a Capriolo c’è Lorella Morandi, una veterinaria che da anni ha preso a cuore la situazione siriana. “Tutto il mondo è indignato per quanto sta accadendo in Siria, ma pochi si muovono seriamente – racconta Lorella –. Tra i nostri obiettivi primari c’è la cura e il supporto verso i bambini della prima infanzia e in età scolare, supporto già concretizzatosi con l’apertura nel maggio 2014 del centro medico per la maternità e l’infanzia ad Azaz, a nord del territorio siriano”. Si tratta di un ambulatorio ostetrico-ginecologico con una sala parto per le emergenze. Nel marzo 2016 è stato inaugurato il Centro Teal Club dedicato ai bambini che necessitano di cure speciali quali assistenza psico-motoria ma anche psicologica. Un sogno realizzato e già, purtroppo, infranto. Il centro è stato bombardato il 7 gennaio di quest’anno.

Dopo lo scoraggiamento iniziale, We are si è attivata immediatamente per raccogliere fondi e far ripartire tutto il prima possibile. Un altro progetto a cui la onlus teneva molto e che proprio in questi giorni ha raggiunto l’obiettivo finale è la realizzazione di 20 classi con circa 40 alunni ciascuna nel campo profughi di Alnour, a sette chilometri da Azaz. 3600 delle circa 6600 persone che vivono nell’enorme tendopoli non superano i quindici anni di età. “Molti bambini che abbiano incontrato non sanno leggere e scrivere. Alcuni hanno superato i dieci anni. Sono stati i genitori stessi che hanno espresso il desiderio di una scuola per i lori figli”. A dirlo è Zakarya, un medico anestesista siriano che collabora con “We are” e con la quale è costantemente in contatto. È lui che invia le richieste di quanto serve, tra queste un’ambulanza. A breve partirà un container – uno dei tanti – con il mezzo donato dalla Croce Rossa di Bologna. “We are” è anche sostenitrice di quattro orfanotrofi che si trovano a Kilis, in Turchia, vicino al confine siriano. Proprio lo scorso anno un gruppo del direttivo si è recato personalmente sul posto e ha fatto tutto quello che era possibile. Azioni tanti semplici quanto straordinarie: hanno chiesto alle persone di cosa avevano veramente bisogno e l’hanno comprato.

CLAUDIA MORANDINI 10 feb 2017 11:33