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Bruxelles
di REDAZIONE 06 lug 2017 08:47

Il caso Charlie contro i valori europei

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“Esprimiamo il nostro pieno appoggio a Charlie Gard, a Chris Gard e a Connie Yates. Ci riteniamo obbligati ad esprimere le nostre preoccupazioni più profonde riguardo al risultato oltraggioso del caso di Charlie”. Lo si legge in una lettera aperta sottoscritta da 40 europarlamentari, tra cui il bresciano Luigi Morgano

“Esprimiamo il nostro pieno appoggio a Charlie Gard, a Chris Gard e a Connie Yates. Ci riteniamo obbligati ad esprimere le nostre preoccupazioni più profonde riguardo al risultato oltraggioso del caso di Charlie, che infrange i valori fondamentali dell’Europa, in particolare il diritto alla vita, il diritto alla dignità umana e all’integrità personale”. Lo si legge in una lettera aperta sottoscritta al Parlamento Ue da una quarantina di eurodeputati (primi tre firmatari Miroslav Mikolášik, Luigi Morgano, Laurentiu Rebega) sul caso-Charlie, che, dopo la sentenza della Corte europea, sta attraversando possibili sviluppi. “Charlie Gard è un bambino di 10 mesi che soffre di una condizione medica rara e minacciosa per la vita, attualmente dipendente dal supporto alla vita in uno degli ospedali di Londra”, spiegano i deputati europei. “I suoi medici hanno concluso che egli non ha più diritto di vivere in questo mondo e hanno chiesto l’approvazione dei tribunali per interrompere la sua cura salvavita, inclusa la nutrizione e l’idratazione. Purtroppo, sia i giudici nazionali che la Corte europea dei diritti dell’uomo si sono identificati con il ragionamento dei medici e hanno deciso di mettere fine alla vita di Charlie in assoluta contraddizione con la volontà dei suoi genitori”.

E poco oltre: “L’amore per i bambini spesso conduce i genitori a superare quello che è normalmente possibile quando si tratta del benessere del loro bambino; proprio come nel caso di Chris Gard e Connie Yates che sono riusciti a raccogliere 1,4 milioni di dollari” per finanziare “procedure mediche innovative eticamente sostenibili che potrebbero portare speranza a loro e ad altri. Hanno trovato con successo un trattamento sperimentale negli Stati Uniti”. Poi un interrogativo: “Come è possibile che anche oggi, nel ventunesimo secolo, in tempi in cui noi stessi definiamo la nostra epoca come quella che rispetta i valori fondamentali della vita e della dignità umana, il Regno Unito non agisca nel migliore interesse dei suoi cittadini?”. La missiva si conclude così: “Noi, sottoscrittori deputati del Parlamento europeo, intendiamo rispondere con un chiaro ‘no’ e condanniamo fermamente la vergognosa condotta che minaccia questi valori della nostra società civile”. Tra i firmatari figurano eurodeputati di diversi Paesi.

REDAZIONE 06 lug 2017 08:47