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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 04 giu 2015 00:00

La Caffaro sospende i 3 tre licenziamenti

Era in programma per ieri pomeriggio, 3 giugno, l'incontro in Aib chiesto dalle organizzazioni sindacali sulla vicenda Caffaro

“Siamo rimasti perplessi per una scelta che non ci aspettavamo, c’era una discussione in corso con l’azienda che riguardava le prospettive, i temi dell’ambiente, i temi produttivi. Stavamo infatti discutendo sull’ipotesi di alcuni pensionamenti nei prossimi mesi in grado di assorbire i potenziali esuberi che l’azienda aveva dichiarato in precedenza”. Così il segretario provinciale della Cisl Enzo Torri ha commentato la decisione dei vertici della Caffaro di licenziare tre dipendenti. Una scelta che ha portato i 56 lavoratori della storica azienda di via Milano a optare per lo sciopero a oltranza.

“Da un giorno all’altro ci siamo trovati con questi licenziamenti -. Sono sempre parole di Torri -. Da qui la protesta dei lavoratori che si è conclusa ieri sera con un incontro chiarificatore in Aib – con discussioni anche tese -. L’azienda alla fine ha accettato la proposta di sospendere i licenziamenti, aprendo un confronto per vedere se c’è la possibilità di adottare soluzioni alternative, e noi, contemporaneamente, abbiamo sospeso lo sciopero. Domani ci sarà un incontro in azienda per fare le valutazioni opportune”.

Come sindacati avete una posizione unitaria?

Sì, erano presenti i tre segretari di Cgil-Cisl e Uil, oltre che i segretari di categoria. Ci siamo mossi unitariamente perché, francamente, la posizione dell’azienda era incomprensibile, inaspettata, e questo ha compattato tutti i lavoratori all’interno dell’azienda che hanno scelto una forma di protesta così forte qual è lo sciopero a oltranza. Speriamo, adesso, che con la discussione che si aprirà con l’azienda, si possano trovare delle soluzioni non traumatiche, più adeguate, più condivise con i lavoratori.

Prima dei licenziamenti la situazione qual era?

C’era una cassa integrazione che si stava utilizzando da qualche settimana perché c’era un esubero di dipendenti. Entro la fine dell’anno ci saranno delle uscite naturali per effetto dei pensionamenti: si stava discutendo per assorbire eventuali esuberi. Dall’altra parte l’azienda stava cercando dei clienti per collocare la produzione, dopo aver perso il maggiore cliente; la discussione era ancora aperta… Noi ci auguriamo che continui a restare una discussione aperta e prevalga la volontà di trovare soluzioni condivise.
REDAZIONE ONLINE 04 giu 2015 00:00