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Brescia
di M.VENTURELLI 17 lug 2015 00:00

Brescia, l'impresa artigiana mezzo di integrazione

Il dato emerge da un recente focus di Confartigianato "Imprese straniere e artigianato a Brescia e in Lombardia"

A Brescia sono 11.183 le imprese a conduzione straniera, il 10,3% del totale. Come numero, Brescia, in Lombardia è seconda solo a Milano, dove sono presenti 39.477 imprese a conduzione straniera (13,7%). La Lombardia, a sua volta, prima regione in assoluto con la presenza di 88.970 imprese straniere (10,9%). Un sistema produttivo multilingue recentemente fotografato dall'ufficio studi di Confartigianato. "I dati lombardi e quelli bresciani - spiega Eugenio Massetti presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia e Lombardia – realtà in cui si concentra il maggior numero di imprese a conduzione straniera, testimoniano un iniziale radicamento delle comunità e una realtà che si va sempre più consolidando".

Un ruolo importante, nella composizione di questi dati, sarebbe svolto dal mondo dell'artigianato che si pone sempre di più come occasione d’integrazione, "perché - continua Massetti - offre un futuro concreto e legale a molte persone provenienti da altri Paesi e che hanno scelto di vivere a Brescia. Nella misura in cui vi è rispetto delle regole e una concreta volontà di integrazione, il contributo delle imprese di matrice straniera riveste un ruolo crescente. Come e più delle imprese a conduzione italiana hanno bisogno di sostegno e credito, soprattutto per evitare che diventino subappaltatori con unica committenza"

Nel 2014, in Italia, gli occupati stranieri erano 2.275.700 pari al 10,4% del totale, una quota più elevata rispetto al 7,1% della media Ue a 28. Per quota di occupati stranieri l'Italia è seconda, tra i maggiori paesi Ue, dietro alla Spagna (10,7%) mentre è davanti a Regno Unito (9,7%), Germania (8,9%) e Francia (5,2%). Nei primi nove paesi europei si concentra l’89,9% dell’occupazione straniera dell’Ue; tra questi maggiori paesi tra il 2008 e il 2014 l’Italia presenta la più elevata crescita della quota di occupati stranieri (+3 punti percentuali).

L studio di Confartigianato evidenzia come l'occupazione straniera sua aumentata nel primo trimestre dello 0,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+133 mila unità), più marcata per la componente straniera che aumenta del 3,8% (+83 mila unità) mentre gli occupati italiani salgono dello 0,3% (+50 mila unità).

Considerando i dati relativi alle imprese artigiane registrate presso le Camere di Commercio, nel 2014 in Italia erano 176.715 imprese artigiane a conduzione straniera e rappresentavano il 12,8% dell’artigianato nazionale.

Nel dettaglio in 17 comparti si concentra il 95,8% delle imprese artigiane a conduzione straniera, pari a 169.224 unità; in particolare nel primo settore – i Lavori di costruzione specializzati – si concentra oltre la metà (52,0%) delle imprese artigiane a conduzione straniera presenti in Italia. L’esame dell’incidenza dell’imprenditoria straniera nell’artigianato per settore evidenzia che nella “Confezione di articoli di abbigliamento”; “confezione di articoli in pelle e pelliccia” le imprese a conduzione straniera arrivano a rappresentare quasi un terzo (32,9%) delle imprese artigiane del comparto seguita dalla “Fabbricazione di articoli in pelle e simili” con una incidenza superiore ad un quarto (26,8%). Seguono tre settori con incidenze superiori ad un quinto: le “Attività di supporto per le funzioni d'ufficio” e altri servizi di supporto alle imprese con il 22,1%, i “Lavori di costruzione specializzati” con il 21,8% e le “Attività dei servizi di ristorazione” con il 21,2%.
M.VENTURELLI 17 lug 2015 00:00