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Brescia
di LUCA BRESSANINI 26 gen 2017 08:55

“Da Hayez a Boldini”

In mostra negli spazi di Palazzo Martinengo a Brescia sino all’11 giugno le “anime e i volti della pittura italiana dell’Ottocento”

Si è tenuta venerdì 20 gennaio nella chiesa di San Giorgio la vernice di “Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento”, la mostra allestita anche quest’anno negli spazi di Palazzo Martinengo. Curata da Davide Dotti, l’esposizione vede protagoniste circa cento opere di Hayez, Fattori, Lega, Signorini, Inganni, Segantini, Morbelli, De Nittis, Zandomeneghi, Boldini e altri ancora, provenienti da collezioni pubbliche e private, per un interessante percorso alla scoperta della straordinaria stagione artistica che l’Italia visse nel corso del XIX secolo, presentando le correnti e movimenti pittorici dell’epoca, che resero il panorama artistico italiano tra i più brillanti e dinamici a livello europeo.

Sezione. La prima sala si apre con una sezione dedicata al neoclassicismo, che ha in Canova e Appiani i due massimi interpreti, uno per la scultura, l’altro per la pittura. Da segnalare in particolare un bellissimo Amore e Psiche, gesso proveniente dalla gispoteca di Possagno, nel quale il maestro infonde tutta l’armonia e il rigore compositivo tipico dell’estetica neoclassica. Sempre di Canova, è visibile un raro dipinto raffigurante Le Grazie, con uno stile che si avvicina sia alla pittura di Tiziano, sia alla tradizione emiliana di Correggio.

Macchiaoli. Ricca è la sezione dedicata ai macchiaioli, che, dipingendo all’aria aperta, a contatto con la natura, rappresentano nelle loro tele gli aspetti più autentici della vita quotidiana ed i paesaggi della Maremma toscana, come in Marina a Castiglioncello del pittore Giuseppe Abbati. Il meglio della pittura romantica è rappresentato da Francesco Hayez, che con la maestria del suo pennello, raggiunge vertici assoluti nella Maria Stuarda, capolavoro di tre metri per due, le cui tonalità creano una forte tensione comunicativa, rispecchiando perfettamente gli ideali risorgimentali dell’epoca.

Inganni. Meritano il prezzo del biglietto anche i dipinti di Angelo Inganni, che, attraverso le due interessanti vedute di Piazza di Loggia mette a confronto l’immagine della città popolare e borghese di metà ‘800; sempre di Inganni è “Ragazza che cucina lo spiedo davanti al focolare”, emblema della tradizione gastronomica bresciana, bagnato da una calda luce dal sapore fiammingo. Fino all’11 giugno, dal mercoledì al venerdì dalle 9 alle 17,30, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 20.

LUCA BRESSANINI 26 gen 2017 08:55