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Brescia
di ENZO TORRI 04 gen 2018 16:02

Ombre nazionali su scelte locali

"Qualcosa del clima politico che la nostra città vivrà nel 2018, anno del ritorno alle urne per la scelta dei nuovi assetti amministrativi, già si intravede, almeno nei suoi contorni". Politica: l'anno che verrà nelle parole di Enzo Torri, direttore dell’Ufficio per l’impegno sociale

Qualcosa del clima politico che la nostra città vivrà nel 2018, anno del ritorno alle urne per la scelta dei nuovi assetti amministrativi, già si intravede, almeno nei suoi contorni. Un possibile election day che metta insieme le comunali con gli altri appuntamenti elettorali previsti (regionali e politiche, ndr) rischia di condizionare la scelta dei bresciani rispetto alla guida futura della città, sottraendo di fatto spazio a un sereno giudizio su come la città è stata amministrata negli ultimi anni. Se da un lato l’unificazione della data elettorale, come pare sia, consentirà un risparmio economico al paese, dall’altro il peso del dibattito nazionale, ed anche regionale, avrà una ricaduta non secondaria su una maggiore affluenza al voto (e questo sicuramente importante) ma anche alterata da dinamiche politiche che vanno oltre la dimensione cittadina, favorendo (o sfavorendo) candidature al di là di meriti e demeriti propri. Nel merito credo che Brescia possa vantare una sua caratteristica peculiare, che probabilmente la distingue da altre realtà italiane.

Forse anche grazie a come hanno saputo governare la città le forze che si sono alternate a Palazzo Loggia, sembrano, ma questa è una sensazione, non trovare terreno particolarmente fertile movimenti, come quello fondato da Grillo, che trovano la loro ragion d’essere e il loro seguito nella denuncia contro la politica. Questo fatto probabilmente condiziona, ad oggi, anche l’emersione di candidati capaci di conquistare l’attenzione degli elettori bresciani. Il 2018, poi, farà necessariamente luce anche sulle dinamiche interne a quelle forze e coalizioni che contenderanno al sindaco uscente Emilio Del Bono la poltrona di primo cittadino. Penso, per esempio, alla Lega Nord che non ha ancora deciso se presentarsi con un proprio candidato chiedendo il sostegno di alleati vecchi e nuovi. Alleati che, forse, faticano a ritrovarsi in alcune posizioni che la Lega sta portando avanti. Se la politica fosse una scienza precisa come la matematica sarebbe facile immaginare una riconferma per la maggioranza che ha guidato la città negli ultimi cinque anni. Anche se a Brescia il centro-sinistra non pare destinato a replicare le spaccature nazionali, le incertezze sono sempre tante e precedenti (Torino nel 2016 è stato un caso eclatante, ndr) suggeriscono una certa prudenza. Oggi è impossibile calcolare l’effetto trascinamento di un eventuale election day.

ENZO TORRI 04 gen 2018 16:02