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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 12 gen 2017 15:49

Uno studio sul Termoutilizzatore

Come ridurre i rifiuti conferiti? Quali fonti alternative possono garantire l’energia ai 25mila edifici serviti dal teleriscaldamento? Chiudere la terza linea? A queste e ad altre domande dovrà rispondere lo studio sul ruolo del termoutilizzatore commissionato dalla Loggia

Come ridurre i rifiuti conferiti? Quali fonti alternative possono garantire l’energia ai 25mila edifici serviti dal teleriscaldamento? Chiudere la terza linea? A queste e ad altre domande dovrà rispondere  lo studio  sul ruolo del termoutilizzatore commissionato dalla Loggia (per un esborso pari a 40mila euro) al Dipartimento di Ingegneria meccanica e industriale dell’Università degli Studi di Brescia con il professor Gian Paolo Beretta, e al polo territoriale di Piacenza del Politecnico di Milano con il professor Stefano Consonni. Oggetto di dibattito, talvolta anche serrato, lo studio dovrà fornire risposte “valide ed inattaccabili” ha sottolineato il sindaco Emilio Del Bono.  “Avevamo un impegno preciso nelle linee di mandato: il riesame critico sulla cogenerazione del teleriscaldamento” ha esordito l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra.

L’ultimo studio risale al 2000, da qui la necessità di un aggiornamento che prenda in considerazione diversi aspetti, in primis la progressiva riduzione della centralità del termoutilizzatore e della quantità di rifiuti conferiti, con conseguente abbattimento degli impatti ambientali. Obiettivo, quest’ultimo già in parte raggiunto: nel 2015 sono state 686mila le tonnellate bruciate con un calo nel quinquennio di 109mila tonnellate e un aumento del potere calorifico medio dei rifiuti inceneriti (+185 chilocalorie per chilogrammo). A fronte dei cambiamenti, anche normativi, sopraggiunti dal 2000 a oggi “è necessario rivalutare l’utilizzo del termoutilizzatore sia dal punto di vista delle conoscenze scientifiche in tema di inquinamento e salute sia a fronte dell’accesso dibattito che a mio avviso ci arricchisce” ha sottolineato Fondra. Sull’impatto ambientale del termoutilizzatore, infatti, si sono palesate negli anni diverse posizioni, anche contrastanti, visioni diverse sul tema dell’approvvigionamento energetico.

Da qui la decisione dell’Amministrazione di affidare a un soggetto terzo lo studio. “Ci affidiamo a soggetti imparziali – ha chiosato Fondra - che non hanno nessun interesse nel parteggiare per una tesi piuttosto che un’altra”. Il primo obiettivo dell’indagine è la quantificazione del fabbisogno energetico del teleriscaldamento a fronte, anche, delle novità come il teleffresacamento, delineando in tal modo gli scenari futuri. A primavera è attesa la prima valutazione dello studio da parte dell’Osservatorio Tu che darà il proprio contributo in termini di proposte prima della divulgazione dell’analisi.

ROMANO GUATTA CALDINI 12 gen 2017 15:49