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di ROMANO GUATTA CALDINI 17 gen 2018 12:18

Tintoretto: l'abbattimento è possibile

La terza variante al Piano di governo del territorio, che apre la strada all’abbattimento della Tintoretto, è stata approvata martedì scorso in Consiglio comunale. li presidente del Consiglio di quartiere: “Prima si interviene, prima si arriva a una soluzione anche per la torre gemella”

La terza variante al Piano di governo del territorio è stata approvata martedì scorso in Consiglio comunale, incassando il sì bipartisan dell’aula. Si aggiunge così un nuovo capitolo alla storia delle due torri di San Polo: la Cimabue e la Tintoretto (proprietà Aler). Quest’ultima è stata liberata dal vincolo della sola ristrutturazione, aprendo la strada, oltre che alla riqualificazione, anche all’abbattimento. A questo punto, il prossimo passo è il bando di gara che dovrà intercettare gli interessi del mercato sia in caso di demolizione e ricostruzione che nell’ipotesi della riqualificazione. Il presidente del Consiglio di quartiere San Polo-Cimabue Fabio Basile (nella foto) valuta “positivamente” la scelta della Loggia “che apre la strada a una possibile demolizione”, così da sbloccare la situazione di stallo venutasi a creare e che perdura da anni. Basile non nega le sue perplessità in vista della costruzione dei 270 nuovi alloggi destinati all’housing sociale previsti nella proposta di Investire Sgr: “Sono tanti appartamenti, rispetto ai 190 già presenti. Immaginare un numero così alto di persone in un’unica zona del quartiere mi sembra un po’ esagerato”. L’auspicio è che le nuove realizzazioni non vengano destinate esclusivamente all’housing sociale “ma anche ai servizi”. Nel tempo, “sicuramente – sono ancora parole di Basile – si troverà una soluzione”. Ricordando che dalla Tintoretto, un paio di anni fa, si erano staccati alcuni pezzi di lamiera, il presidente del Cdq sottolinea: “Piuttosto che assistere al continuo degrado della struttura è meglio intervenire”.

Fra le ricadute negative per il territorio dovute allo stato di abbandono in cui versa la Tintoretto figura il “deprezzamento degli immobili nelle vicinanze a via Robusti e via Cimabue che si ripercuote nell’intera zona”. Un fenomeno , quindi, che interessa tutto il quartiere. Secondo Basile anche l’avvio dei cantieri della metropolitana, “che poteva essere un qualcosa in più per la zona, ha in realtà ostacolato la vendita degli immobili di chi voleva spostarsi”. Da un confronto con le agenzie immobiliari è emerso che “la zona è ambita, il quartiere non ha appartamenti sfitti, c’è un ricambio continuo”. La Tintoretto non è ben messa e anche la torre Cimabue non gode di buona salute: “Risolto il problema della Tintoretto – ha chiosato Basile – si apre poi la strada della Cimabue: sono identiche, i problemi dell’una sono quelli dell’altra. Prima si interviene sulla Tintoretto, prima si arriva a una soluzione per la torre gemella”.


ROMANO GUATTA CALDINI 17 gen 2018 12:18