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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 09 nov 2017 09:07

Sulle strade si muore ancora

All’approssimarsi della Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada, diverse comunità del Bresciano sono state segnate duramente

Ogni terza domenica di novembre si celebra la Giornata mondiale Onu in memoria delle vittime della strada. Quasi come in un triste copione, all’approssimarsi dell’anniversario, il mese appena trascorso e i primi giorni di novembre hanno registrato un triste primato. A Bassano Bresciano è morto il 56enne Ottavio Pini, travolto lungo la 45 bis mentre soccorreva la figlia con l’auto in panne. A Palosco, un tredicenne di Rudiano e un diciassettenne del Comune della Bergamasca hanno perso la vita a seguito dello schianto della Ford Focus sulla quale viaggiavano contro una cabina di rimontaggio. Sulla statale del Tonale ha trovato la morte la cinquantatreenne Santina Villani. Queste sono solo alcune delle recenti tragedie stradali che, seppur con tutti i distinguo, riportano al centro del dibattito la legge sull’omicidio stradale.

Quali sono gli effetti ottenuti dalla sua introduzione a oggi? “È un deterrente importante – ha sottolineato Roberto Merli, presidente dell’associazione ‘Con-dividere la strada della vita’ – lo si evince anche dalle statistiche, sebbene considerarle tali sia indelicato”. Nel Bresciano “c’è stata una riduzione dei decessi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: 47 persone contro 59, possiamo dire di aver intrapreso il giusto cammino”. L’introduzione dell’omicidio stradale “sta facendo il suo corso anche se gli automobilisti faticano a cambiare forma mentis”. Tanti si approcciano alla guida “con superficialità ma altrettanti hanno recepito quanto indicato. È certo, però, che si debba lavorare ancora molto”. Un ulteriore deterrente contro i comportamenti che potrebbero rivelarsi fatali è “la presenza delle Forze dell’ordine che dovrebbero, però, presidiare maggiormente le strade in un’ottica repressiva e preventiva”. Spesso si punta il dito contro l’eccesso di velocità, l’abuso di alcool e delle sostanze stupefacenti. Eppure, negli ultimi anni, si è affacciata un’altra emergenza, quella legata all’uso del telefonino alla guida, la prima causa di distrazione, stando a quanto riportato dagli esperti della Polizia Stradale. In tal senso, “nel Bresciano, la situazione è drammatica”. All’origine di tanti incidenti figura l’utilizzo del cellulare “sia durante le conversazioni sia quando il conducente è intento a inviare messaggi”. Quando l’attenzione non è più puntata sulla strada ma sul telefono “è facile non accorgersi del pedone che attraversa la strada o dell’auto che frena a uno stop”.

“Noi automobilisti – ha continuato Merli – non abbiamo la percezione del pericolo, per questo abbiamo bisogno di qualcuno che ogni tanto corregga i nostri comportamenti, sanzionandoci quando non rispettiamo le regole della strada che sono regole imprescindibili: in gioco c’è la vita delle persone”. A Brescia sono stati eretti due monumenti in ricordo delle vittime della strada. Il primo è a Trenzano: qui, sabato 18 novembre alle 9.30, alla presenza dei ragazzi delle scuole secondarie e della cittadinanza, verrà celebrata la S. Messa. Il giorno successivo, al parco Ducos, dove è presente l’altra opera commemorativa, verrà deposta una corona di fiori in ricordo di tutte le persone che hanno perso la vita sulla strada.

ROMANO GUATTA CALDINI 09 nov 2017 09:07