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di ROMANO GUATTA CALDINI 14 giu 2017 10:29

Sfide e credibilità

Dopo sei anni alla guida del Forum del Terzo Settore, Margherita Rocco passa il testimone a Dante Mantovani, coordinatore dei circoli Acli della città. Lo stato di salute e gli impegni di un mondo radicato nel Bresciano

Cambio della guardia al Forum del Terzo Settore di Brescia. Il nuovo portavoce è Dante Mantovani, storico aclista, già membro di Presidenza provinciale e consigliere nazionale, ora coordinatore dei circoli Acli della città. Succede, dopo sei anni, a Margherita Rocco.


Mantovani, qual è lo stato di salute del Terzo Settore?

Forse, considerata la situazione italiana, è l’ambito che risente un po’ meno della crisi. Rappresenta una quota sempre maggiore della società, non solo dal punto di vista meramente numerico dei volontari, degli addetti. Anche sul versante economico ha il suo peso: stiamo parlando del 4% del Pil nazionale. Di fronte anche a una crisi così evidente della politica il Terzo Settore, tutto sommato, continua ad avere credibilità agli occhi della gente. Del resto noi lavoriamo in quei settori in cui si toccano con mano i risultati della nostra azione.


Quali sono le sfide principali a Brescia?

Nel Bresciano, ma non solo, la sfida principale è rappresentata dal mantenimento della credibilità. Il Terzo Settore è molto impegnato anche nell’ambito dell’accoglienza dei profughi e sappiamo bene cosa sta succedendo in questo frangente dove, da parte di qualcuno, si cerca di trovare degli aspetti negativi facendo di tutta un’erba un fascio. Il nostro compito è dimostrare come la stragrande maggioranza di chi opera in questo ambito, almeno quello del non profit, agisca correttamente e senza secondi fini. Su un altro versante, una delle sfide che ci attende è l’ottenimento di un maggiore ruolo politico che nessuno ci assegna ma che è dovere del Terzo Settore acquisire. Non possiamo accontentarci di gestire pezzi, spezzoni del welfare, a livello cittadino come nazionale. Dobbiamo assumere un ruolo di proposizione politica. Non possiamo accontentarci di gestire solo il nostro piccolo ambito. È necessario essere propulsivi per un cambiamento effettivo nei vari settori della politica.


Per quanto riguarda la riforma che coinvolge il Terzo Settore cosa vi aspettate dal Parlamento?

È in dirittura d’arrivo. Attendiamo, in primis, una chiarezza nella definizione di quelle che sono le realtà che fan parte del Terzo Settore e mi sembra che questo nel testo sia presente. C’è poi la questione della gestione delle risorse. Ci aspettiamo anche in questo caso una definizione precisa dal punto di vista dei doveri e dei diritti: dalla trasparenza nella gestione dei fondi che il Terzo Settore utilizza come anche una maggiore chiarezza sull’acquisizione del 5xmille che questa Legge andrà a definire.


Siete soddisfatti delle risposte in tema di voucher?

Il Terzo Settore bresciano, ancor prima della mia nomina, si era già espresso criticamente rispetto all’abolizione tout court, al di là della partecipazione all’associazione “Dignità e lavoro” che, bene o male, ha comunque dato la possibilità e, per l’appunto, la dignità, a persone disoccupate che, a fronte di piccoli lavori, hanno ottenuto un corrispettivo economico attraverso i voucher. L’abolizione ha fatto venir meno questa possibilità. A mio parere, sarebbe bastato che il Governo togliesse tutta quella parte aggiunta successivamente tornando al vecchio testo. Da una parte e dall’altra la questione è stata affrontata in termini molto ideologici, segno di una debolezza da parte del Governo, da questo punto di vista. Le proposte giunte sino a oggi sul “nuovo voucher” mi sembrano molto deboli.

ROMANO GUATTA CALDINI 14 giu 2017 10:29