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Brescia
di REDAZIONE 07 ott 2016 14:18

Più umanità nei luoghi di cura

Dal 2 dicembre inizia il corso "Umanizzazione e dimensione spirituale della cura nei contesti interculturali” presso l'IRCCS Fatebenefratelli di Brescia

Rendere più “casa” i luoghi di cura attraverso uno sensibilità e competenze psicologiche nuove. Promuovere una cura globale della persona affinché la tecnica non prevalga sulle relazioni umane. Sono questi gli obiettivi del corso di perfezionamento “Umanizzazione e dimensione spirituale della cura nei contesti interculturali”  che propone un’esperienza formativa volta a promuovere tutti gli aspetti della cura  (corpo-psiche-anima) e a implementare nuove abilità professionali, capaci di mediare le proprie competenze in un contesto d’integrazione con altre lingue e altre culture.

“Obiettivo finale è  lo sviluppo di competenze per umanizzare i contesti di cura e rendere le pratiche medico assistenziali “più vicine all’uomo”, conciliando  politiche  di accoglienza,  informazione  e  supporto  con  percorsi di cura il più possibile condivisi e partecipati con la persona curata e la famiglia – ha spiegato Maria Luisa Gennari, direttore scientifico del corso. Ciò significa porre  al  centro  di  ogni  intervento  sanitario, socio-sanitario  ed assistenziale  la  persona umana considerandola nella sua totalità inscindibile delle sue componenti fisica, mentale, emotiva, relazionale e spirituale. “

“La formazione interculturale e  la  gestione delle relazioni professionali a tutti i livelli  possono  stimolare  e favorire l’impegno  di tutti  a  conoscersi,  a  migliorarsi  e  a  collaborare insieme – ha affermato fra Marco Fabello, direttore Generale dell’ IRCCS Fatebenefratelli di Brescia. Nei contesti in cui è presente in modo pregnante la sofferenza umana, caratterizzata non solo dal dolore fisico, ma anche da quello psicologico e spirituale, l’uomo accomunato da fragilità ha  necessità  di  incontrare qualcuno che, acquisite le adeguate competenze, si prenda cura di lui in modo completo, comprendendo a fondo il suo contesto socio-culturale e la sua  religiosità”.

Il corso è formato da undici moduli organizzati presso l’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia Istituto bresciano (due giorni al mese) e si rivolge a una platea di professionisti laureati con esperienza nei luoghi di cura, oltre che a cappellani, religiosi, operatori pastorali e volontari, con l’intento di formare operatori socio-sanitari e pastorali che siano in grado di supportare il malato e la sua famiglia, ma anche i colleghi e le diverse professionalità che operano nei luoghi di cura.

Il perfezionamento è organizzato dall’Alta scuola di Psicologia Agostino Gemelli (Asag) della Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore  in collaborazione con Centro pastorale Fatebenefratelli – Provincia Lombardo Veneta, Centro San Giovanni di Dio – Fatebenefratelli IRCCS e con il patrocinio dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Salute, il Centro Cattolico di Bioetica – Torino e  l’Associazione italiana pastorale sanitaria Insieme per servire. Il corso si avvale peraltro della collaborazione con la scuola di Infermeria Universitaria dell’Ospedale S. Giovanni di Dio di Barcellona (Spagna), con la quale è in atto una collaborazione e uno scambio sia sui contenuti che sugli obiettivi del corso.

REDAZIONE 07 ott 2016 14:18