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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 31 mag 2017 09:07

La linea di Vardè

“Inizio oggi questa nuova esaltante esperienza. Sono consapevole che fare il Prefetto di Brescia non è facile. Farò il massimo sforzo, ce la metterò tutta per dimostrarmi all’altezza del compito”: ha esordito il nuovo Prefetto di Brescia Annunziato Vardè, nella prima giornata in città dedicata agli incontrati con il sindaco, le forze dell’ordine e i media bresciani. Migranti, sicurezza, ambiente e occupazione sono i temi sui quali si è soffermato il nuovo inquilino di palazzo Broletto, nel corso dell’incontro con la stampa, dopo il cambio della guardia con Valerio Valenti, trasferito a Brindisi, la città pugliese da cui proviene proprio il nuovo Prefetto. 56 anni, Vardè, prima di Brindisi, è stato Prefetto di Ragusa e prima ancora Commissario alle discariche a Napoli e Salerno. Ha inoltre coordinato i servizi di soccorso e prima accoglienza di circa 50mila migranti sbarcati nel porto di Pozzallo, nell’ambito delle operazioni “Mare Nostrum” e “Triton”.

 Anche a Brescia Vardè dovrà affrontare il tema della prima accoglienza: “Credo sia una delle questioni fondamentali. Ritengo occorra gestirla innanzitutto attraverso una buona interlocuzione con i Sindaci”. I primi cittadini “devono essere coinvolti nella gestione dell’accoglienza anche in attuazione del recente piano varato a seguito dell’accordo fra il Ministero dell’interno e l’Anci che prevede la cosiddetta accoglienza diffusa”. È ai Sindaci della provincia che Vardè rivolge il suo appello: “Spero che con loro si possa cercare insieme la soluzione, le risposte che anche la provincia di Brescia, come tutte le province d’Italia, deve dare in termini di accoglienza”. È evidente che “ci confronteremo con gli altri organismi per capire chi ha effettivamente i requisiti necessari”. Bisogna avere “un’attenzione rigorosa su chi ha diritto ad avere questa ospitalità, ma auspico che ci sia un proficuo confronto con i sindaci e il territorio”. Nei mesi scorsi è stata inaugurata a Brescia la sede della Dia.

Anche in merito alle infiltrazioni mafiose nel territorio la posizione di Vardè è chiara: “Questo fenomeno devastante deve essere assolutamente arginato prima che possa propagarsi”. Il Prefetto ha infatti incontrato le autorità giudiziarie “fornendo la massima disponibilità , anche in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per mettere in atto tutte le iniziative necessarie per prevenire e contrastare il fenomeno anche attraverso le misure patrimoniali che sono lo strumento più efficace per combattere la criminalità organizzata”. In termini di sicurezza e prevenzione del terrorismo il Prefetto lavorerà nel solco dei suoi predecessori: “Le misure messe in atto si sono dimostrate efficaci”. In tal senso Vardè punta sul lavoro di “prevenzione” e di “intelligence”al fine di individuare “cellule che possano mettere in atto episodi di terrorismo”. Fra le maggiori criticità del Bresciano figurano i temi ambientali.

A Napoli e a Salerno Vardè si era distinto per la gestione dell’emergenza rifiuti: “La situazione è completamente diversa. Non si possono fare paragoni. Un Commissario per le discariche a Brescia è inconcepibile. I servizi, a parte qualche smagliatura, funzionano bene: Regione Lombardia si è attrezzata con impianti che consentono una normale gestione dei rifiuti”. In ogni caso, i problemi ambientali e le bonifiche “verranno affrontati, non possono e non devono essere trascurati”. L’ultimo tema su cui si è soffermato il Prefetto è la crisi occupazionale: “A Brindisi ho gestito positivamente tante vertenze occupazionali. Si è trattato di mediazioni difficili ma siamo riusciti a evitare che molte famiglie mono reddito restassero senza lavoro: abbiamo trovato le soluzioni giuste”.

ROMANO GUATTA CALDINI 31 mag 2017 09:07